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Sanità | 31 gennaio 2025, 14:51

Una comunità consapevole e strutture all'avanguardia, per cura e prevenzione dell'ictus: Savona prima “Provincia Angels” in Italia

Consegnati i riconoscimenti dall'associazione Angels e A.L.I.Ce. agli alunni dell'IC Val Maremola e agli ospedali Santa Corona e San Paolo per l'impegno a 360 gradi nella gestione della patologia

Riconoscere immediatamente i sintomi, ridurre quindi gli intervalli tra il tempo d'arrivo in ospedale e la fase di terapia e ricovero, salvando migliaia di vite e prevenendo anche le disabilità derivanti da quella che è una delle prime tre cause di morte nel nostro Paese nonché la prima di conseguenze disabilitanti: l'ictus.

Di sensibilizzare su questa patologia tempo-dipendente si occupa "Angels", l'associazione internazionale nata per migliorare, valutando i parametri di attività dei Centri Stroke una rete sviluppata su più livelli sanitari, che quest'oggi ha ufficialmente consegnato al Savonese l'attestato di "Regione Angels", la quindicesima a livello globale e la prima in Italia.

Sono stati il Centro Ictus dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure quello dell'ospedale San Paolo di Savona, il 118 e le scuole primarie della provincia di Savona, in particolare l'Istituto Comprensivo della Val Maremola, con il contributo di A.L.I.Ce. Liguria Odv (Associazione per la Lotta all'Ictus Cerebrale) a ricevere il riconoscimento in qualità di territorio in cui la consapevolezza della comunità, il lavoro del personale dei servizi medici di emergenza (EMS) e l'assistenza ospedaliera acuta sono tutte ottimizzate per assicurare esiti migliori ai pazienti colpiti da ictus. Una provincia in cui, quindi, gli ospedali, i servizi di emergenza, le autorità locali e gli educatori pubblici lavorano di concerto per fornire mani sicure alle persone colpite da ictus nelle loro comunità.

Quando si viene colpiti da ictus, per ogni minuto che passa la persona colpita perde circa due milioni di neuroni. Una perdita che si traduce in una maggiore incidenza di morte e, soprattutto, di disabilità. Traducendo, fondamentale agire tempestivamente e compiere le azioni giuste. Basti pensare che ogni 30' una persona colpita da ictus nel mondo muore o rimane invalida per sempre perché è stata trattata nell'ospedale sbagliato. Il progetto Angels nasce proprio con l'obiettivo di implementare le linee guida della European Stroke Organization, costruire una rete d'eccellenza nella gestione del paziente con ictus a livello globale e garantire quindi a tutti i pazienti uguali dignità di cure, ovunque essi si trovino.

La multidisciplinarità dell'intervento e la prontezza, la preparazione in esso sono state sottolineate dalle due responsabili della Neurologia degli ospedali DEA del savonese intervenute, entrambe parte del Dipartimento di Neuroscienze guidato dal dottor Riccardo Padolecchia.

«Il lavoro multidisciplinare tra i professionisti e la collaborazione tra ospedali e territorio sono fondamentali - ha spiegato la dottoressa Tiziana Tassinari, direttore del Centro Ictus del Santa Corona - la gestione del paziente con ictus, per la sua complessità, non può che essere interconnessa tra le varie discipline. Ognuno dei professionisti ha il proprio ruolo: il medico del 118 nella fase pre-ospedaliera, il medico di pronto soccorso all'arrivo in ospedale, il neurologo e il neuroradiologo nella fase diagnostica, il neurochirurgo, il rianimatore, il chirurgo vascolare, il fisiatra. Nella fase del post-ictus, oltre a fisiatra, neurologo, fisioterapista e logopedista, assume importanza anche il medico di medicina generale per la continuità delle cure e il monitoraggio delle stesse. Questo lavoro di squadra ci ha consentito di diventare competitivi non solo a livello italiano ma anche internazionale, garantendo elevati standard di trattamento, in accordo con le linee guida della European Stroke Organization».

«Le persone colpite da ictus traggono beneficio dai trattamenti di fase acuta e dal ricovero nei Centri Ictus - ha aggiunto la dottoressa Cinzia Finocchi, direttore della Neurologia del San Paolo -. Un ictus presenta diverse complessità: dall'alta percentuale (25% circa) di quelle patologie acute che sembrano un evento di natura vascolare ma in realtà non lo sono e possono essere riconosciute solo da personale esperto, alla necessità di somministrazione del trattamento trombolitico per via endovenosa o dei trattamenti interventistici, possibili solo nei centri autorizzati, fino alle opportunità offerte dalla diagnostica neuroradiologica avanzata, indispensabile per verificare la cosiddetta “finestra terapeutica” entro cui operare in casi selezionati. Da tutto questo deriva la necessità di un ottimo funzionamento della rete ictus in tutte le sue fasi, pre-ospedaliera, ospedaliera e post-ospedaliera».

Uno dei punti di forza della rete ictus savonese è il servizio fornito dal 118: a questo il compito di organizzare l'intervento tempestivo in loco e il trasporto del paziente nella struttura più idonea nel minor tempo possibile. «Il personale 118 di Asl2 è altamente specializzato nel riconoscere e gestire i casi di ictus, già nella fase pre-ospedaliera - dice il dottor Danilo Cimolato, direttore di Savona Soccorso - Il nostro compito è identificare rapidamente i sintomi, stabilizzare il paziente, raccogliere informazioni essenziali e trasportarlo all’ospedale con il Centro Ictus più vicino, allertando il personale sanitario prima dell’arrivo. Questa sinergia permette di guadagnare minuti preziosi, spesso decisivi per la sopravvivenza e il recupero del paziente».

Un riconoscimento prestigioso che premia quindi l'impegno di Asl 2 Savonese, dei suoi ospedali e dei servizi di emergenza nel trattamento di questo evento neurologico che ha sottolineato il direttore generale dell'azienda Michele Orlando, intervenuto portando anche i saluti dell'assessore regionale Massimo Nicolò.

«Siamo estremamente orgogliosi del lavoro svolto dai nostri professionisti, che ogni giorno si dedicano con competenza e dedizione alla cura dei pazienti colpiti da ictus. Questo riconoscimento rappresenta una conferma del valore del nostro operato e dell’efficacia della rete sanitaria che abbiamo costruito. Sapere che il nostro impegno viene certificato da un ente terzo di rilevanza internazionale ci motiva a proseguire su questa strada, continuando a investire nella formazione, nell’innovazione tecnologica e nel miglioramento costante dei percorsi di cura per offrire ai cittadini il massimo livello di assistenza possibile» ha detto il dottor Orlando.

«Oggi, con il titolo di ‘Provincia Angels’ viene riconosciuta a tutta la Asl2 la professionalità e la competenza dei medici e dei professionisti che operano nel nostro sistema sanitario - ha fatto sapere l’assessore Nicolò -. La capacità di intervenire tempestivamente, ma anche la presa in carico e la successiva gestione del paziente colpito da ictus rappresenta per tutta la nostra sanità un motivo di orgoglio e soddisfazione».

Sono stati invece l'ideatore della rete Angels Jan van der Merwe e il presidente nazionale di A.L.I.Ce., il giornalista Andrea Vianello, a raccontare direttamente le esperienze vissute (dal primo attraverso la suocera, per il secondo invece l'esperienza diretta vissuta dal 2019) ai ragazzi delle scuole del comprensorio pietrese intervenuti, i quali hanno partecipato al progetto “FAST Heroes”, la campagna didattica internazionale rivolta ai bambini delle scuole primarie con l'obiettivo di insegnare, attraverso attività ludiche e video, a riconoscere i principali sintomi dell'ictus e a chiamare tempestivamente i soccorsi, trasformandosi così in supereroi che salvano i nonni dall'ictus cerebrale. In questo la direttrice dell'IC Val Maremola, la professoressa Giuseppina Manno, ha voluto sottolineare i motivi della scelta di aderirvi.

«Il nostro ringraziamento va in particolare alle maestre e ai dirigenti scolastici che hanno capito l'importanza di questo progetto e ai bambini che hanno partecipato con grande entusiasmo. Siamo certi che la loro voglia e facilità di apprendere e condividere quante hanno imparato a scuola possano incoraggiare la successiva diffusione del messaggio al resto della famiglia, in particolare ai nonni con cui solitamente passano molto tempo» conclude Nicoletta Reale, presidente di A.L.I.Ce. Liguria Odv.

Mattia Pastorino

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