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Attualità | 31 gennaio 2025, 16:49

Savona, le scoperte di reperti a Palazzo Della Rovere fanno emergere nuove informazioni sulla storia dell'edificio e della città (FOTO)

I ritrovamenti hanno richiesto una perizia di variante approvata dalla Giunta

Fotografie di Marco Introini e Giulia Flavia Baczynski

Fotografie di Marco Introini e Giulia Flavia Baczynski

Resti di epoca romana dell'edificio, nuove strutture architettoniche e stratificazioni dell'intonaco forniscono nuovi spunti di studio e conoscenza sulla storia di Palazzo Della Rovere e della città stessa.

I ritrovamenti fatti durante i lavori di ristrutturazione dell'antico edificio hanno richiesto approfondimenti e adeguamenti in corso d’opera condivisi con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio al fine di garantire la tutela del patrimonio, il proseguimento dei lavori e l’attuazione del programma funzionale previsto dal progetto.
Durante le operazioni di restauro, infatti, la presenza di strutture architettoniche non evidenziate dalle indagini preliminari, tra cui volte sotterranee, pavimentazioni di epoca storica e ritrovamenti di epoca romana, ha richiesto modifiche alle modalità di intervento, in particolare per quanto riguarda i consolidamenti strutturali delle fondazioni e di alcuni solai, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

Questi ritrovamenti hanno portato alla stesura di una perizia di variante relativa all’intervento di restauro conservativo e valorizzazione di Palazzo della Rovere, approvata dalla giunta comunale, che recepisce le modifiche effettuate a seguito dei ritrovamenti storici emersi durante le fasi di scavo e di indagine dei mesi scorsi.

Ecco i principali ritrovamenti fatti durante i lavori

Strutture a volta rinvenute in seguito agli scavi effettuati nel porticato della corte interna. I lavori prevedono il consolidamento di tutto il porticato, ma le indagini preliminari non avevano evidenziato la continuità e la dimensione di queste strutture. Ciò ha comportato una diversa realizzazione degli interventi di consolidamento strutturale delle fondazioni lungo il perimetro del cortile. 

Resti archeologici ritrovati nell’ex Chiesa delle Clarisse hanno imposto una revisione delle opere di consolidamento del solaio. Originariamente era previsto un solaio su pali negli spazi che dovranno ospitare l'archivio della biblioteca e che quindi dovrà avere una certa portata, ma si procederà a una realizzazione diversa. 

Evidenze storico-architettoniche nella Torre dei Mullasana. Le indagini propedeutiche al restauro hanno rinvenuto intonaci con tracce probabilmente originarie della struttura della torre. È emersa una particolare tessitura muraria molto ricca di testimonianze e questo ha richiesto un trattamento diverso da quello che era stato stabilito in origine. Si lascerà quindi la muratura a vista, invece di coprirla, per fare sì che queste antiche testimonianze possano essere visibili al pubblico. Sempre sulla torre viene modificato il primo piano nella scala con la finalità di rendere più gradevole e ampio l'atrio. Questo elemento sarà particolarmente scenografico e rappresenterà un elemento di architettura contemporanea all’interno dell’edificio storico, valorizzando l’ingresso verso la Darsena. 

La perizia di variante, redatta dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti incaricato della progettazione, ha previsto un aggiornamento del quadro economico e una ridefinizione delle modalità di intervento per integrare le nuove scoperte senza compromettere la funzionalità del progetto. L’importo complessivo della variante è di 400mila euro ed è coperto da risorse già previste nel quadro economico. Vengono mantenuti gli obiettivi di rifunzionalizzazione del complesso con un lieve adeguamento del cronoprogramma che non compromette la tempistica prevista del PNRR.

"Opere di questo genere sono un'occasione straordinaria – spiega l'assessore all'Urbanistica Ilaria Becco – per approfondire la conoscenza dell'edificio e la storia della città. Nessuno pensava che si potessero trovare resti romani, ad esempio del Sangallo per le volte dello spazio dove sarà realizzata la caffetteria, che daranno a questi luoghi una spazialità che si era persa. La scoperta di questi elementi di grande valore storico è un’opportunità per arricchire ulteriormente il progetto di restauro e valorizzazione di Palazzo della Rovere. Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza e ai professionisti coinvolti, in questo modo si coniuga la conservazione del patrimonio con la restituzione alla città di un edificio strategico nel percorso di candidatura di Savona a Capitale della Cultura 2027".

Elena Romanato

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