Accoglie di buon grado Filt Cgil l’interesse del MIT sul potenziamento delle infrastrutture ferroviarie del savonese per il trasporto merci e lo sviluppo economico e produttivo del territorio, o quantomeno per preservare quanto già presente, pur con l'auspicio che si possa passare davvero il prima possibile dalle parole ai fatti.
Dal Ministero, per via del viceministro Rixi, nei giorni scorsi è emersa infatti ancora una volta l'intenzione di proseguire con gli interventi previsti di collegamento tra il porto di Savona/Vado e il retroterra fino allo snodo ferroviario di Torino. "Argomenti che come sindacato solleviamo da tempo, in un’ottica di sviluppo portuale e dell’indotto, per un’occupazione stabile e di qualità nel territorio" commentano in una nota dalla segreteria provinciale savonese del sindacato, che negli ultimi anni ha intanto continuato a tenere alta l'attenzione sul futuro di un impianto complementare a quello ferroviario come le funivie tra Savona e i parchi della Val Bormida.
"La speranza è che le dichiarazioni rilasciate non siano le solite, stantie e mille volte risentite promesse elencate nel libro dei sogni", affermano da Filt, chiedendo però prospettive certe e non nell'ordine dei decenni: "Questa Provincia vive un momento di profonda e tragica crisi dal punto di vista infrastrutturale, schiacciata com’è dall’aumento dei traffici - spiegano dalla segreteria - Le soluzioni che ci vengono prospettate da tempo sono unicamente quelle di prevedere opere faraoniche, dai costi ingenti che, ammesso si trovino i finanziamenti sufficienti, potranno fornire risposte concrete tra 10-15 anni, se non di più. Nel frattempo il rischio reale è che le merci e le imprese portuali rivolgano il loro sguardo altrove, in cerca di condizioni operative migliori".
"A nostro parere andrebbe rivolto uno sguardo più attento a quelle infrastrutture che potrebbero dare risposte in tempi brevi e con costi contenuti" puntualizza il sindacato. "Da tempo infatti segnaliamo le potenzialità che può offrire sin da subito la linea ferroviaria Savona-Alessandria, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale che da quello economico. Con investimenti contenuti e in tempi ristretti, il supporto di questa linea offrirebbe una possibilità concreta ed immediatamente praticabile per rispondere alle esigenze del porto di Savona-Vado".
Una tesi corroborata anche da alcuni operatori portuali: "Ciò - ricordano da Filt Cgil Savona - anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate nel dicembre scorso dall’ad di APM Terminals che cita le destinazioni principali delle merci (i retroporti di Milano, Padova, Verona, Piacenza e Rubiera) e al recente progetto milionario di rilancio dello scalo merci di Alessandria Smistamento, per il quale la linea in questione è l’unica ad avere accesso diretto".
"Per questo come Filt insieme alla Cgil di Savona abbiamo trasmesso nei giorni scorsi agli enti una relazione dettagliata sulle potenzialità della linea ferroviaria in questione, che sia di stimolo per un coinvolgimento di FS sugli interventi necessari lungo il tracciato e in risposta alle esigenze dei traffici del territorio, e in questa ottica chiediamo agli enti a cui il documento è stato inviato (Comuni di Savona, Vado Ligure, Alessandria e Cairo M.tte, alla Provincia di Savona, all’Unione industriali di Savona, all’Autorità portuale di Savona e alla Regione Liguria) di farsi promotori per un coordinamento tra tutti gli attori potenzialmente interessati al progetto" si legge quindi nella nota diramata dalla segreteria provinciale.