Se è vero che una caldaia (soprattutto i nuovi modelli a condensazione) rappresenta la miglior soluzione per il riscaldamento degli edifici, in quanto assicura alte prestazioni e massimo risparmio energetico, è altrettanto vero che per garantire la sicurezza e l'efficienza dell'impianto è necessario effettuare una corretta manutenzione. Si tratta di una pratica che, pur avendo una frequenza e una periodicità differente a seconda della tipologia di caldaia, è obbligatoria per Legge. Deve essere rigorosamente effettuata da un tecnico specializzato che deve poi rilasciare il bollino di conformità, necessario in caso di verifiche da parte delle autorità preposte. Si parla di bollino blu nei centri con più di 40.000 abitanti (con controlli da parte del Comune) e di bollino verde per città con meno di 40.000 abitanti (con controlli di competenza della Regione o della Città Metropolitana). Se, invece, la caldaia dovesse rompersi, è possibile intervenire autonomamente: online infatti si possono trovare i migliori ricambi per la tua caldaia, essenziali per rimetterla in funzione e garantirne il funzionamento ottimale; in alternativa è possibile affidarsi a dei professionisti.
Quando va fatta la manutenzione della caldaia
Quando si parla di manutenzione completa di una caldaia si devono tenere in considerazione due diversi interventi necessari. Il primo consiste nella manutenzione ordinaria, da effettuare generalmente una volta l’anno (preferibilmente a fine estate, prima del funzionamento invernale). Si svolge tramite controllo di guarnizioni e filtri, pulizia del bruciatore e dello scambiatore e verifica del tiraggio dei fumi e della corretta ventilazione. Serve a garantire la massima efficienza dell’impianto, ma anche a ottenere una riduzione dei consumi energetici e delle emissioni e a raggiungere un livello ottimale di sicurezza e comfort. Il secondo intervento è invece il controllo dei fumi, da svolgere ogni quattro anni per le caldaie a gas e ogni due per quelle a combustibile solido o liquido (oppure in caso di prima accensione o dopo interventi significativi sull’impianto). Conosciuto anche come “controllo dell'efficienza energetica”, serve a verificare rendimento, concentrazione di ossido di carbonio e indice di fumosità durante la combustione dei fumi.
Cosa dice la normativa sulla manutenzione della caldaia
La manutenzione della caldaia è un obbligo di legge regolamentato dal D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74, che definisce criteri e linee guida per la manutenzione e i controlli e dal D.M. 10 febbraio 2014, che introduce i modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica obbligatori. Se non si effettua la manutenzione necessaria, si può incorrere in sanzioni legali a carico del proprietario inadempiente, oltre ad esporre l’edificio al rischio di incidenti e faglie di sicurezza e la caldaia stessa a una perdita di efficienza e un aumento dei consumi.
Chi deve occuparsi della manutenzione della caldaia
In caso di abitazione privata, la responsabilità della manutenzione periodica della caldaia ricade sul proprietario. Quando si tratta invece di immobile in affitto, è l’inquilino a doversi far carico della manutenzione periodica e del controllo dei fumi, tutti fattori legati all’utilizzo quotidiano dell’impianto. In caso di condominio con impianto centralizzato, il compito di tutti i controlli e della manutenzione obbligatoria della caldaia presente spetta invece all’amministratore.