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Attualità | 28 gennaio 2025, 13:11

PAI e OSA: "1500 firme a favore dei cinghiali savonesi"

La petizione lanciata su Change.org dal Partito Animalista Italiano e dall’Osservatorio Savonese Animalista sta ottenendo una grande adesione

PAI e OSA: "1500 firme a favore dei cinghiali savonesi"

Al ritmo di quasi cento firme al giorno, si avvicina alle 1.500 adesioni la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org dal Partito Animalista Italiano (PAI) e dall’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) al sindaco di Savona, per ottenere un diverso atteggiamento verso i cinghiali che scendono in città.

"Chiediamo con fermezza che venga messa fine alla cattura e all'uccisione dei cinghiali nelle gabbie, una pratica che infligge morte atroce a adulti e cuccioli terrorizzati e urlanti - spiegano dal PAI e dall'OSA. Sollecitiamo inoltre l'interruzione dell'uso di pallottole ridotte per abbattere i cinghiali che vagano negli abitati, poiché esse amplificano il loro dolore, causando sofferenze inutili a questi animali forti ma sensibili. In aggiunta, chiediamo che si obblighi la polizia regionale e il Servizio Veterinario Asl 2 a catturare i cinghiali tramite telenarcosi, per poi liberarli in aree boschive sicure, o a utilizzare cani da cinghiale al guinzaglio per spingerli fuori dalle zone abitate. Ricordiamo che la Legge 28 dicembre 2015, n. 221, che affronta il tema ambientale, vieta l'introduzione di cinghiali d’allevamento, ma non fa riferimento al respingimento dalle città o al trasferimento da zone urbane ai boschi. In questi casi, non si altererebbe il numero di cinghiali nel loro habitat naturale, tutelando al contempo la loro vita e dignità".

"Il futuro della fauna selvatica ligure, anche con la nuova giunta Bucci e la delega alla caccia data ad Alessio Piana, presentatore nella passata legislatura dell’emendamento che ammette la caccia con l’arco, non è roseo. Lo dimostrano i protocolli appena approvati sulle cosiddette specie animali critiche, quali i cormorani e le nutrie. La norma nazionale prevede di adottare inizialmente “metodi ecologici”, ma, secondo le associazioni animaliste, il fucile è già pronto a sparare", concludono. 

Redazione

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