Il tema della casa è al centro del dibattito politico a Savona. Nelle commissioni seconda e Terza congiunte, l'amministrazione comunale ha affrontato il problema dell'accesso all'abitazione, un problema che affligge sempre più cittadini.
La mancanza di alloggi a prezzi accessibili è un problema che coinvolge diverse categorie di savonesi, da quelli più fragili in difficoltà socioeconomiche ai giovani coppie, studenti, lavoratori precari. La situazione è aggravata dalla presenza di numerosi immobili vuoti, dalla propensione sempre più frequente dei proprietari di affittare gli alloggi come case vacanza e dall'aumento dei prezzi degli affitti, a sua volta causato dalla difficoltà di reperimento di alloggi da affittare.
L'amministrazione comunale ha presentato alcune proposte per affrontare la questione. "Stiamo lavorando per fare nascere in collaborazione con soggetti del terzo settore e proprietari disponibili - ha detto l'assessore Riccardo Viaggi - un'agenzia sociale che sia in grado di dare risposte e avere dai piccoli proprietari disponibilità rispetto a immobili che possano trovare un incontro domanda offerta. Un tema più delicato, e in qualche modo anticipo quella che credo debba essere una proposta ai soggetti della Consulta per la casa, proprietari, sindacati di inquilini di rivedere accordi territoriali per il canone concordato perché hanno ormai sette anni credo ci sia la necessità di rivederli".
Viaggi ha poi ricordato l'operazione dell'amministrazione di usare parte degli oneri di urbanizzazione del Crescent2 per ristrutturare 12 alloggi rendendoli disponibili per nuove assegnazioni; la richiesta ad Arte di accelerare le procedure per l'assegnazione degli alloggi di proprietà e di bandire nuovi concorsi entro il 2025. "Da 15 giorni - ha concluso Viaggi - sono stato nominato coordinatore commissione Anci politiche abitative. La prima cosa che mi preme fare è stabilire una relazione con gli altri Comuni che condividono questa difficoltà per fare massa critica rispetto alla Regione e allo Stato sulla tematica della casa".
Oltre a proporre delle misure che dovrebbero essere affrontate a livello nazionale e regionale, proponendo su questo un ordine del giorno, la consigliera Chiara Ferrando (Patto per Savona) ha sollevato la questione di Opere Sociali. "Opere sociali - ha spiegato Ferrando - ha un patrimonio immobiliare notevole in città e forse sarebbe opportuno interloquire affinché questi immobili venissero affittati a canoni di locazione più bassi di quelli attuali perché mi risulta che non siano in condizioni ottimali ma i canoni di locazione sono elevati rispetto agli standard abitativi degli immobili.
Il punto di partenza, secondo il consigliere Mij dei 5 Stelle, è l'analisi della situazione. "Bisogna avere ben chiara la dimensione del fenomeno - ha detto Mij (%Stelle) - la prima cosa da fare è una fotografia del problema per sapere quanti alloggi sfitti e quanti nuclei familiari in difficoltà e loro caratteristiche sociodemografiche."
Uno strumento, secondo il consigliere Carlo Frumento (Riformiamo Savona)può essere quello della fiscalità. “Chiedo se la nostra amministrazione, in virtù dell'articolo 4 della Costituzione - non possa intervenire con una facilitazione o azzeramento dell'Imu per quegli alloggi che venissero messi a disposizione del mercato immobiliare inasprimento anche pesante per quelle proprietà che rimangono sfitte”.
“È ormai urgente un Piano nazionale per il diritto alla casa che rilanci l’edilizia pubblica, regolamenti l’eccessiva diffusione degli affitti brevi turistici – ha spiegato il consigliere Luca Burlando (Pd) - e favorisca la riduzione delle abitazioni sfitte tramite anche agevolazioni fiscali. Senza un approccio organico e risolutivo, il problema rischia di peggiorare ulteriormente, penalizzando le fasce più vulnerabili e giovani della popolazione”.
Burlando ha evidenziato l’importanza di intensificare gli sforzi per intercettare fondi e risorse, al fine di rendere più incisivi gli interventi sul territorio e ha lanciato un appello affinché si porti in votazione un nuovo ordine del giorno che impegni il governo ad introdurre misure serie e concrete per affrontare l’emergenza abitativa.
"Sono venuto sollecitato da partecipare a questa commissione dall'ordine del giorno che faceva riferimento all'operato Consulta per la casa e la prima cosa che mi sarei aspettato è che ci fossero interlocutori della Consulta – ha detto Orsi (PensieroLibero.zero) – Oggi ho sentito una serie di buoni propositi che riguardano cosa dovrebbero fare altri ; vorrei richiamare un po' l'attenzione a che cosa fa il Comune. Può individuare aree a livello di edificazione per edilizia pubblica residenziale, costituire dei fondi di garanzia per gli affitti nei termini che la legge consente, può agire sotto la forza contrattuale che ha nei confronti degli enti che sono depositari di gran parte di queste famose case sfitte o può agire sulla fiscalità, come ha detto il consigliere Frumento. E non ho visto di prese di posizione in questi due anni da parte del sindaco nei Confronti di Opere Sociali".