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Attualità | 12 gennaio 2025, 10:35

Savona, Osa e Partito animalista lanciano petizione per chiedere al sindaco di evitare gli abbattimenti

Sono sempre più frequenti i casi degli ungulati in città e recentemente ci sono stati vari interventi da parte della vigilanza regionale

Savona, Osa e Partito animalista lanciano petizione per chiedere al sindaco  di evitare gli abbattimenti

"Egregio signor Sindaco, ci rivolgiamo a Lei con questa petizione per esprimere disappunto riguardo alla pratica di uccidere i cinghiali adulti catturati in città. Chiediamo che venga adottata una politica alternativa di gestione della fauna selvatica che rispetti la vita degli animali e promuova un approccio più umano e sostenibile".

E' questo l'incipit della lettera aperta e della petizione online che Partito Animalista Italiano (PAI), l’Osservatorio Savonese Animalista inviano al sindaco di Savona Marco Russo per chiedere una diversa gestione del problema dei cinghiali in città, dopo alcuni abbattimenti fatti dalla vigilanza regionale.

 La petizione ha come obiettivo quello di garantire che gli animali non vengano più uccisi, ma trasferiti in aree boschive appropriate che non siano utilizzate come zone di addestramento per cani da caccia (ZAC).

"I cinghiali sono un elemento importante del nostro ecosistema - scriviono OSA E PAI - e, sebbene a volte possano sembrare problematici, il loro comportamento è influenzato dall'interazione con l'ambiente urbano e dalla ricerca di cibo. Invece di ricorrere all'uccisione,  proponiamo metodi di gestione che includano la reintroduzione degli animali nel loro habitat naturale, lontano dal contesto urbano.
 
OSA e PAI criticano aspramente le dichiarazioni dell’assessore regionale ligure Alessandro Piana, secondo cui i cinghiali catturati non possono essere liberati nei boschi; la legge che vieta le “immissioni” di cinghiali ha lo scopo di impedire che i suoi amici cacciatori – unici responsabili impuniti e vezzeggiati della situazione -  liberino cinghiali d’allevamento come avvenuto in passato; ed i cinghiali catturati appartengono invece all’ambiente e non sono quindi “immessi” ma trasferiti.
 
Inoltre, vorremmo richiamare l'attenzione su un argomento specifico riguardante le zone di addestramento cani da caccia (ZAC).
Sono aree recintate in cui è consentito addestrare i cani da caccia per esercitarli all’inseguimento della fauna selvatica obiettivo.
 
I cinghiali ritenuti idonei tra quelli catturati, sono solo le femmine adulte: non vengono uccise sul posto ma trasportate nelle ZAC, luogo in cui vengono utilizzate come "prede"  per l'addestramento dei cani. I cinghiali catturati in città vengono introdotti in queste zone per aiutare i cani a “lavorare” correttamente la “selvaggina”. Tuttavia, si sollevano preoccupazioni riguardo al benessere degli animali: la pratica di utilizzarli per l'addestramento dei cani è causare di stress e sofferenza agli animali.
 
Mentre maschi adulti e cuccioli sono uccisi subito dopo la cattura, le sorti delle femmine adulte sono segnate: una volta non ritenute più idonee all'addestramento dei cani vengono abbattute durante le attività venatorie successive. Questa situazione solleva molte questioni etiche circa l'interazione tra la caccia, l'addestramento dei cani e il trattamento degli animali selvatici.
 
Chiediamo quindi a Lei, Signor Sindaco, di prendere in considerazione la nostra petizione e di adottare soluzioni che possano garantire una coesistenza pacifica tra gli esseri umani e la fauna selvatica della nostra città. È possibile sviluppare programmi di sensibilizzazione e controllo della popolazione di cinghiali senza dover ricorrere a pratiche letali".

Redazione

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