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| 05 gennaio 2025, 10:00

Due anni senza Gianluca Vialli, il campione che ha saputo unire il tifo italiano al di là di ogni bandiera

Scomparso prematuramente all'età di cinquantotto anni a causa di un tumore al pancreas, insieme a Roberto Mancini formò una delle coppie d'attacco più forti di sempre della Sampdoria, consentendo alla formazione genovese di conquistare due scudetti, tre Coppa Italia, una Supercoppa e una Coppa delle Coppe tra il 1984 e il 1992

Due anni senza Gianluca Vialli, il campione che ha saputo unire il tifo italiano al di là di ogni bandiera

Oggi sono due anni senza Gianluca Vialli, due anni senza uno dei più grandi campioni nella storia del calcio italiano, e non solo, in grado di unire il tifo italiano al di là di ogni bandiera, nonostante le molte maglie che ha indossato. 

Carismatico e leale, determinato ma sempre disponibile, Gianluca Vialli è stato un autentico simbolo calcistico: attaccante, allenatore ma anche dirigente. Oltre al suo talento sul campo, era un uomo dal cuore grande, ricordato con affetto e nostalgia in questo anniversario della sua prematura scomparsa, avvenuta a soli cinquantotto anni lo scorso 5 gennaio 2023 a Londra, presso il Royal Marsden Hospital, a causa di un tumore al pancreas. 

La malattia, che il campione cremonese definiva 'ospite indesiderato', gli era stata diagnosticata nel 2017. Per anni ha affrontato questa sfida con determinazione, combattendo con la forza di un leone e senza mai arrendersi, diventando un simbolo di coraggio, dignità e grande umanità per tutti coloro che lo circondavano.

"Sono dimagrito, vomito denso, i miei occhi sono gialli. E il dottore mi dice: 'Si fermi, Gianluca'. Cosa devo fermare? La risposta me la dà la risonanza magnetica: ferma tutto, Luca. Hai un cancro al pancreas. Io che fino a quel momento della mia vita da atleta non sapevo niente di malattie, biopsie, pet-scan, di linfonodi e liquidi di contrasto, mi sento perduto", raccontò direttamente Gianluca Vialli scrivendo sul giornale 'Domani' la propria storia.

Per lo sportivo cominciò, così, una battaglia importante fatta di chemioterapia e interventi chirurgici con l'annuncio, arrivato nell'aprile 2020, della guarigione: "Sono felice, anche se lo dico sottovoce. Può sembrare strano, ma in questo momento mi sento più fortunato rispetto a tanti altri". Alla fine del 2022, però, la malattia ritornò con un'aggressività senza precedenti, per poi lasciarci lo scorso 5 gennaio 2023. 

Negli ultimi anni della vita di  Vialli, un'immagine si incastona tra i ricordi più preziosi legati al calciatore: l'abbraccio con Roberto Mancini subito dopo la vittoria dell'Italia contro l'Inghilterra agli Europei del 2021. Questo gesto emblematico si è svolto nello stesso stadio, Wembley, dove, ventinove anni prima, i 'gemelli del gol', così erano noti i due attaccanti ai tempi della Sampdoria, avevano subito una sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona. Era l'11 luglio 2021 e Vialli, che sognava di aver vinto la battaglia contro il cancro, tornava a sorridere e a vivere il calcio con passione nel suo nuovo ruolo di capo delegazione della Nazionale.

Nato a Cremona il 9 luglio 1964, ha iniziato a giocare a calcio nell'oratorio di Cristo Re e ha proseguito la sua formazione nel settore giovanile del Pizzighettone e successivamente della Cremonese. È stato proprio il club grigiorosso a lanciarlo nel mondo del professionismo, culminando nella stagione 1983-84 con la promozione in Serie A, dopo cinquantaquattro anni di assenza, sotto la guida di Emiliano Mondonico.

La sua carriera si è poi sviluppata con le maglie di Sampdoria, Juventus e Chelsea, dove ha collezionato innumerevoli trofei: quattro Coppe Italia, due Scudetti, due Supercoppe Italiane, una Coppa d'Inghilterra, una Coppa di Lega inglese, due Coppe delle Coppe, una Coppa UEFA, una Champions League e una Supercoppa europea. Ha raggiunto anche significativi traguardi personali sia a livello di club che con la Nazionale italiana.

In qualità di allenatore del Chelsea, ha ottenuto successi notevoli in Inghilterra, dove ha incontrato e sposato Cathryn, diventando padre di due figlie. Vialli ha lasciato un’impronta anche nel campo del giornalismo sportivo, apprezzato per la sua competenza e franchezza. Per molti anni si è dedicato ad attività sociali, in particolare attraverso la Fondazione Vialli e Mauro, insieme all’amico Massimo Mauro. Negli ultimi anni della sua vita, si è dedicato anche alla scrittura, con l'intento di trasmettere un messaggio di speranza e conforto a chi, come lui, ha dovuto affrontare una dura lotta contro un 'ospite indesiderato'. 

Numerose iniziative sono in corso a Genova in memoria di Gianluca Vialli: domenica 5 e lunedì 6 gennaio, presso la sala archeologica dei Giardini Luzzati, si terrà la mostra 'Un uomo, un campione, Gianluca Vialli', organizzata dal Museo Sampdoria. L'esposizione presenterà cimeli, maglie e ricordi legati alla carriera del grande calciatore. Nella mattinata di domenica, sarà presente il nipote Riccardo Vialli, insieme ad alcuni ex compagni di squadra in blucerchiato, come Gianni Invernizzi e Marco Lanna.

Il 6 gennaio, si svolgerà una messa in ricordo di Vialli, officiata da Don Valentino Porcile, noto tifoso della Sampdoria. L'appuntamento è fissato per le 10 presso la parrocchia di San Siro a Nervi.

Nella stessa giornata, i tifosi blucerchiati si riuniranno al Molo dell'Amicizia a Quinto, intorno alle 11, per rendere omaggio all'indimenticabile attaccante dello scudetto '91, seguendo una tradizione già avviata l'anno precedente. Questo molo è diventato simbolico grazie a una celebre immagine di Vialli e Mancini nel film 'La Bella Stagione', che celebra quella stagione indimenticabile per la Sampdoria.

Federico Antonopulo

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