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Politica | 02 gennaio 2025, 14:20

Pronto Soccorso in crisi, Azione Liguria: "Imprescindibile ridefinire il sistema di emergenza"

L'appello a tutte le forze politiche e sociali: "Un serio e responsabile dibattito sul tema, mettendo da parte ideologie, individuando soluzioni concrete e percorribili"

Pronto Soccorso in crisi, Azione Liguria: "Imprescindibile ridefinire il sistema di emergenza"

"Come da anni, in questo periodo il grido di dolore dei quotidiani e degli organi di informazione è sempre lo stesso: Pronto Soccorso sovraffollato, barelle che si moltiplicano, personale stanco e stressato, pazienti e familiari rassegnati o spesso arrabbiati e talora aggressivi, attese interminabili per una visita o per un posto letto, e, a sovrappeso, l’abituale contorno di visite “pastorali” delle autorità regionali-concluse sempre da comunicati generici e inconcludenti. Liturgia che si sussegue da anni a cadenza periodica (feste natalizie, pasquali, ferragostane) supportata da presunti piani di emergenza del tutto inadeguati".

Sia apre con queste parole la nota stampa firmata da Azione Liguria sulla situazione dei Pronto Soccorso nella nostra regione.

"Tutti siamo consapevoli che il SSN è sottofinanziato, che in Liguria il 30% della popolazione ha un’età => a 65 anni, il 40% è affetto da malattie croniche, che esiste una carenza obiettiva di medici ed infermieri difficilmente sanabile nel prossimo futuro e che, nonostante l’impegno e la dedizione del personale, la risposta è inadeguata - si legge ancora nella nota - È altrettanto evidente che un problema così rilevante e critico per l’intero sistema sanitario vada affrontato con proposte di largo respiro, ecco quelle di Azione: - potenziare e incentivare economicamente il reclutamento del personale che lavora nei PS; - combattere il fenomeno dei pazienti per lungo tempo in barella in attesa del posto letto che comporta per il 50% dei pazienti un’attesa superiore alle 9 ore e il personale ad impiegare in attività di gestione oltre il 40% del tempo; - ridurre gli accessi superflui/inappropriati dei pazienti: in Liguria quelli in codice bianco nei DEA sono circa il 16/17% e quelli verdi il 65% del totale".

"Per ridurre questa inappropriatezza è necessario organizzare dei presidi sanitari di primo intervento sul territorio. Tenere aperti come si fa in questi giorni alcuni studi dei medici di famiglia serve davvero a poco se questi non hanno mezzi e strumenti adeguati. È anche necessario potenziare la gestione domiciliare dei pazienti fragili e introdurre protocolli condivisi con le RSA per evitare l’invio ai pronto soccorso. Ma l’azione davvero imprescindibile oltre all’aumento del finanziamento del SSN, è rivedere la governance del sistema nel suo complesso, ridefinendo il sistema di emergenza e di elezione in modo flessibile e in rete. Certamente è altrettanto evidente che sia indispensabile a breve termine fornire risposte, per esempio spostando in PS in questi periodi personale e spazi abitualmente assegnati ad attività elettive, organizzare percorsi diagnostici e terapeutici chiari e semplificati a valenza regionale sulle patologie di più comune accesso in PS, creando una rete con regole di ingaggio strette e rigorose, tra Ospedale e RSA/assistenza domiciliare/Infermieri di Comunità per liberare posti letto, coinvolgendo attivamente i medici di famiglia dotandoli di indicatori sull’efficacia della loro azione".

"Andrebbe infine anche identificato su questo problema, un ruolo attivo e integrativo delle strutture della sanità privata e accreditata, che non possono limitarsi ad un comodo ruolo concorrenziale. In conclusione, il mantra dovrebbe essere: mettere insieme le forze già in campo, che sono molte, e soprattutto dotarle di una regia. Azione invita tutte le forze politiche e sociali ad un serio e responsabile dibattito su questo tema, mettendo da parte ideologie, individuando soluzioni concrete e percorribili. Su questo, noi di Azione ci siamo" concludono da Azione Liguria.

Redazione

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