L'Associazione di Cultura Musicale Palma d'Oro, a seguito della gentile richiesta del pubblico, presenta una replica della lettura teatrale "Ciò che resta – I Giganti", uno spettacolo che si svolgerà venerdì 10 gennaio alle ore 21 all'Auditorium Destefanis nel complesso di Santa Caterina di Finalborgo.
La performance, con la regia di Daniela Liaci e testi e ricerca a cura di Enzo Motta e Piero Germini, si terrà con la partecipazione di artisti come Enzo Motta, Daniela Liaci, Piero Germini e il performer Daniele Riggiardi, che arricchirà l'esperienza con la sua ricerca di suoni armonici attraverso Gong Heart Italia, proponendo uno sfondo coreografico che produce benessere all'ascolto.
La lettura teatrale, che si sviluppa in una forma di grande impatto scenico, è dedicata alla vita e all’opera di Aloyse Vecchiato, compositore musicale e fondatore dell’Associazione Palma d’Oro, ed è liberamente ispirata all’opera incompiuta di Luigi Pirandello “I giganti della montagna”. La performance, prodotta dal Sodalizio Siculo Savonese con il supporto del presidente Enzo Motta, amico di Vecchiato, è inserita nel progetto Integra-Azione, un’iniziativa culturale che unisce teatro, psicologia, danza e musica in un’esplorazione creativa dell’animo umano.
L’evento si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il 50° anniversario dell'Associazione Palma d’Oro di Finale Ligure, che continua la sua collaborazione con il Circolo Luigi Pirandello di Savona e con il Progetto Integra-Azione. Questo lavoro teatrale, che celebra la memoria di Aloyse Vecchiato, intende onorare la sua multiforme attività artistica e la sua avventurosa biografia, che spazia dal suo impegno musicale all'insegnamento e alla fondazione dell'Associazione Palma d’Oro.
Il titolo “Ciò che resta – I Giganti” si ispira in parte al libro "Arte e Cura” di Caterina Vecchiato e trae spunto dalla figura di Aloyse Vecchiato, le cui vicende si intrecciano con quelle dell'ultima opera incompiuta di Pirandello. “I giganti della montagna”riflette sull'importanza dell'arte e del "bello" come antidoto contro la decadenza della società, simbolizzata dai giganti, che rappresentano sia il potere autoritario che la guida saggia, amorevole e protettiva. L’opera invita a riscoprire la propria grandezza interiore, il talento naturale e la via di guarigione, in un messaggio di speranza e di riscatto umano.
Un'occasione imperdibile per vivere un'intensa esperienza culturale, unendo la musica, la danza, la psicologia e il teatro in una riflessione profonda sull'arte, la bellezza e la sua capacità di trasformare la realtà.