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Politica | 26 dicembre 2024, 08:00

Dall’arancione all’azzurro il risultato non cambia, intervista all’assessore regionale Marco Scajola: “Sono un ‘politico operaio’ e il 2025 sarà un anno di cantieri”

Forte delle sue oltre seimila preferenze, torna in Regione con la casacca di Forza Italia dopo il terremoto del 7 maggio: “Che sofferenza per Toti, ma la squadra è rimasta compatta. E ora possiamo vincere anche a Genova”

Dall’arancione all’azzurro il risultato non cambia, intervista all’assessore regionale Marco Scajola: “Sono un ‘politico operaio’ e il 2025 sarà un anno di cantieri”

Ha iniziato l’anno avvolto nell’arancione Toti, lo ha chiuso vestito di azzurro Forza Italia e con in tasca le 6.308 preferenze che lo hanno riconfermato il più votato in provincia di Imperia e una delle colonne del centrodestra ligure.
Marco Scajola ha iniziato a fine ottobre la sua quarta esperienza dalle parti di piazza De Ferrari, questa volta con un record di deleghe: undici. Tanti sono gli incarichi che il presidente Marco Bucci ha lasciato sulla scrivania del ritrovato forzista, tra le quali spicca quella ai Trasporti, dopo la Sanità l’argomento più sentito in regione.


Fine anno è tempo di bilanci, quindi, specie se il 2024 si è clamorosamente spaccato in due parti distinte: c’è stato un ‘pre’ e un ‘post’ 7 maggio. Nessuno lo può negare, l’arresto di Giovanni Toti, le sue dimissioni e le conseguenti elezioni hanno scritto una nuova pagina nella storia recente della regione e, in particolare, della politica che la amministra.

Si chiude un 2024 senza precedenti, nettamente diviso tra i primi sei mesi di normale amministrazione e i secondi sei di vera rivoluzione. Come l’ha vissuto?
Quanto accaduto a maggio è stato di grande sofferenza e, quindi, certamente è stato un anno in cui ogni previsione è stata falsata dai fatti. Mi ha toccato molto sul piano umano per l’affetto e l’amicizia che ho nei confronti di Giovanni Toti, ma ha anche avuto ricadute sul piano politico e amministrativo. Nonostante ciò, c’è stata una reazione non solo mia, ma direi di tutta la giunta e di tutta la maggioranza consiliare della quale dobbiamo essere particolarmente orgogliosi. Nei momenti difficili si è vista una compattezza straordinaria, una voglia di fare importante, di stare insieme e di lavorare per la Liguria

Cosa le viene in mente se ora ripensa alla mattina 7 maggio scorso?
Come dicevo, sono stati momenti difficili sul piano umano e politico. Sicuramente c’è stata grande preoccupazione, sofferenza e sconforto. Con il passare delle ore, parlando con i miei colleghi di tutti i partiti, ci siamo guardati negli occhi e sono usciti fuori una determinazione e un coraggio che hanno trasformato una brutta esperienza in qualcosa di positivo con tanta compattezza e una granitica voglia di fare

Dica la verità, si aspettava qualcosa di più dopo l’esito delle regionali di ottobre? Una vice presidenza, almeno…
La sera in cui sono arrivati i risultati ho vissuto una meravigliosa emozione positiva, perché ancora una volta sono stato il più votato in provincia di Imperia. Quella di ottobre è stata la mia quarta compagna per le regionali e per la quarta volta consecutiva sono stato il più votato in provincia e il più votato del centrodestra ligure. Ho mantenuto i voti di quattro anni fa, quando correvo per una lista civica, mentre quest’anno è stato importante perché ha segnato il mio ritorno in Forza Italia e ho riconfermato gli stessi voti. Significa che la gente ha voluto votare me al di là del simbolo che mi affiancava. È per me una grande responsabilità, una grande gioia ma anche la conferma di questo rapporto quasi personale che ho creato con l’elettorato con cui dialogo 365 giorni all’anno. Sono reperibile sempre, sono sempre tra la gente e credo di aver portato in provincia di Imperia risultati e opportunità straordinarie come non si vedeva da anni. Con il mio consenso e insieme ai sindaci e agli amministratori che mi hanno seguito, ho riportato Forza Italia a essere protagonista a livello regionale come non lo era da anni e ora è di nuovo in giunta. Le mie aspettative dopo il voto? Mi definisco un politico operaio, lavoro, ho questa determinazione nel lavorare sempre, con la voglia e l’obiettivo di portare risultati, vedere la gente contenta e il territorio migliorare. Ho undici deleghe, sono tantissime, determinanti e anche di grande responsabilità. Penso che Marco Bucci mi abbia caricato di deleghe perché si fida di me e perché ha stima nei miei confronti. Sono contento di quello che ho e ancora in occasione dello scambio degli auguri di Natale, Bucci mi ha detto che sto facendo un ottimo lavoro. Questo mi dà grande soddisfazione

Cosa la rende particolarmente soddisfatto del suo 2024?
Sono diversi i temi che mi hanno dato soddisfazione. La rigenerazione urbana, aver portato milioni di euro sul territorio con oltre 30 milioni di euro. A Genova ricorso l’abbattimento e il progetto per la ricostruzione delle dighe di Begato, a Savona la riqualificazione di villa Zanelli e in provincia di Imperia il finanziamento per il centro storico di Sanremo con cantieri che sono iniziati e altri che sono già finito. Un intervento storico. E poi aver aiutato tanto l’entroterra con oltre quaranta interventi mai realizzati prima, la formazione professionale che ha coinvolto in due anni oltre 35mila giovani in percorsi di formazione e che hanno dato una professionalità e posti di lavoro veri. Venendo alla mia ultima delega, quella ai Trasporti, sono orgoglioso di aver lavorato per poter garantire a tutti gli under 19 il treno gratuito per andare a suola o al lavoro e il 50% di sconto agli under 26 per andare all’università o in luoghi di studio. Tanti ragazzi mi hanno scritto per questo e alcuni messaggi sono davvero commoventi

…e c’è qualcosa che non è andato come avrebbe voluto? O qualcosa che non è riuscito a fare e che, invece, aveva in agenda
Non qualcosa in particolare, sono molto severo con me stesso nel giudicare il mio lavoro, voglio fare sempre qualcosa di più. Quando arrivo a un punto, voglio metterci ancora qualcosa in più. Non c’è qualcosa che non ho completato, ma c’è sempre motivazione per fare di più

Sempre in tema di agenda, quali sono i sui primi appunti su quella dell’anno nuovo?
Dobbiamo continuare con il lavoro sulla rigenerazione urbana, tanto è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare. Dobbiamo lavorare molto per nuovi alloggi popolari, la gente ha bisogno di nuove case, le stiamo realizzando ma dobbiamo ancora fare tanto. Sicuramente il tema dei trasporti è importante, il 2025 sarà un anno significativo con diversi cantieri ed è una bella notizia perché significa che si stanno migliorando diverse linee ferroviarie. L’Italia è indietro di sessant’anni sul tema perché purtroppo la politica non si è mai concentrata sulle infrastrutture e, quindi, finalmente il governo ha dato il via anche con il Pnrr a nuovi interventi. Ovviamente ogni cantiere è ancora causa di disagio, quindi bisognerà lavorare insieme al governo che ci ha già dato garanzie di esserci vicino per gestire al meglio queste situazioni. Il mio impegno è quello di migliorare il territorio e dare risposte alle tante esigenze dei cittadini

Anche il 2025 passerà sul ponte pericolante delle elezioni, in primavera si voterà a Genova. Il centrodestra parte con un netto svantaggio in città dopo l’esito delle regionali, la cosa la spaventa?
Genova è il capoluogo, sarà un’elezione molto importante. Credo che Marco Bucci prima e ora Pietro Piciocchi che lo sta sostituendo abbiano fatto un ottimo lavoro, penso che ci sarà da lavorare per mettere in pista persone credibili che hanno consenso e apprezzamento tra i genovesi. Penso che si debba e che si possa vincere, lavoreremo per questo risultato. È una campagna elettorale che non vedo in salita, ma da giocarsi come è giusto che sia. Le campagne elettorali in cui c’è dibattito, confronto e incertezza dimostrano che c’è democrazia ed è positivo. Ma sono convinto che il centrodestra arriverà preparato e porterà alla vittoria

Pietro Zampedroni

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