Il pescatore, la signora che fa la polenta, il contadino che raccoglie le olive, il pizzaiolo, i taglia legna, il fabbro, la bambina che viene spinta sull'altalena.
Sono solo alcuni dei personaggi del presepe artistico e meccanico di Albisola Superiore, i cosiddetti "macachi" albisolesi presenti nella chiesa di San Matteo a Luceto.
Le difficoltà nella gestione da parte della 82enne Maria Merialdo nel 2019 l'avevano portata ad interrompere la tradizione per mancanza di aiuti, ma dal 2022 grazie al supporto di alcuni volontari, il grande ritorno per la felicità degli albisolesi e non solo.
Grandi e soprattutto piccini sono infatti a bocca aperta, estasiati, da questo particolare presepe della lunghezza di circa 130 mq che riproduce fedelmente il paesaggio di Albisola Superiore agli inizi del secolo in base al ricordo degli anziani del paese e alle cartoline dell'epoca.
Tutte le abitazioni sono riportate in scala 1:50 e sono state realizzate utilizzando compensato, sabbia cemento e ardesia. Di particolare pregio ad esempio Villa Gavotti, la chiesa di San Nicolò e di San Pietro. Ma a colpire sono sicuramente le statuette meccanizzate che rappresentano mestieri e arti liguri che durante il giorno si muovono e compiono tutti i loro lavori con i sottofondo le musiche di Natale.
Poi però tutto si ferma, arriva la notte e il territorio albisolese va a dormire acceso solo con le luci dei lampioni con la neve che sullo sfondo scende sui monti. Le statuine sono circa 550, realizzate da riconosciuti figulinali di Albisola: Gemma Nicolini, Basso Malfatto, Maria Merialdo e Renato Piccone, quest'ultimo creatore 35 anni fa con la sua famiglia dello speciale e particolare presepe, marito proprio della signora Maria mancato negli anni scorsi.
Il presepe meccanico, che si trova all’interno della Chiesa di San Matteo a Luceto è visitabile fino al 19 gennaio ed è aperto tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 18.00, nei festivi anche al mattino dalle ore 10.00 alle ore 12.00.