Tra le luci colorate ed i pacchetti infiocchettati, simboli del consumismo, i volontari dell’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) suggeriscono un Natale alternativo.
"Facciamo posto nei nostri cuori ad un Natale senza guerre, senza l'albero strappato alla terra per essere addobbato e poi gettato dopo pochi giorni, senza regali costosi, senza cibi raffinati e superflui che provocano sofferenze e morte agli animali, mentre migliaia di bambini muoiono di fame; ricordiamoci del bue e dell'asinello del presepe, il cui fiato scalda Gesù Bambino; perché questo sia veramente un Buon Natale buono per ogni essere vivente: non mettiamo sangue nei nostri regali", spiegano dall'OSA.
"E neppure nel piatto di Natale: in attesa della carne coltivata, ottenuta senza uccidere animali e malgrado la legge meloniana che la vieta, consigliamo di non fare la fila, come accade in questi giorni, davanti a macellerie, pescherie e salumerie; scegliamo menu senza carne e pesce ma con prodotti locali: olive di Arnasco e Taggia, zucche di Cengio, castagne di Calizzano e Murialdo, fagioli di Nasino, aglio di Vessalico, asparagi violetti, carciofi e zucchine trombetta di Albenga, ciliegie di Castelbianco, albicocche di Quiliano, funghi di Calizzano e Sassello, farinata, panissa e vini locali (lumassina, buzzetto, pigato, vermentino, granaccia e rossese)".
"Agli irriducibili carnivori chiediamo di risparmiare l’agnello, il vitello, il capretto, il cappone e almeno un animale che sta letteralmente scomparendo: l’anguilla, cioè il capitone. Buon Natale buono a tutti", concludono dall'OSA.