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Sanità | 21 dicembre 2024, 08:31

Un "farmacista di reparto" negli ospedali per migliorare il servizio di distribuzione dei medicinali

La Struttura Complessa della farmacia comprende sia la parte ospedaliera sia quella territoriale con un numero importante di pazienti seguiti

Elena Farulla, direttore sostituto della Struttura complessa di Farmacia

Elena Farulla, direttore sostituto della Struttura complessa di Farmacia

Con il nuovo POA (Piano Organizzativo Aziendale) di Asl2 è stata realizzata l'unificazione dei servizi di Farmacia territoriale con la Farmacia ospedaliera, che vede a capo della struttura, come sostituta, Elena Farulla, a capo della Struttura complessa Farmacia. Una struttura che comprende, tra farmacisti, tecnici e amministrativi, 61 persone con una maggioranza di farmacisti (19 in pianta organica), prevalentemente al femminile.

Cresciuta professionalmente nella farmacia territoriale, Farulla, con l'unificazione fatta dal POA e l'incarico di sostituta di direttore di struttura complessa, si occupa anche di quella ospedaliera con numeri complessivi importanti di pazienti seguiti.

Proprio dalla farmacia ospedaliera parte la riorganizzazione per migliorare il servizio. "Nel mio primo approccio alla farmacia ospedaliera - spiega Farulla - sono stata colpita dal numero di accessi. Giornalmente accedono una media di 100-120 pazienti in ogni punto di distribuzione che abbiamo agli ospedali di Savona, Albenga e Santa Corona".

"Da ottobre a gennaio, gli ingressi di assistiti all'interno del servizio della distribuzione diretta sono stati più di 71.000 - spiega la direttrice - e i pazienti serviti, quindi le teste (codici fiscali, ndr) di pazienti in carico sono quasi 20.000. Questo mi ha fatto capire il perché si creino anche delle attese un po' più prolungate. Al punto di distribuzione il personale farmacista è limitato, abbiamo uno o massimo due farmaciste dedicate".

Anche questa è una figura professionale non facile da trovare. Deve essere un professionista con la specializzazione in farmacia ospedaliera e i numeri dei farmacisti laureati e specializzati sono limitati.

"La maggior parte dei pazienti che accedono all'erogazione del farmaco - continua Farulla - fa sempre un accesso nel reparto, come day hospital. È importante che si prenda in carico il paziente, anche dal punto di vista della farmacia, dando un appoggio al reparto. In questo processo si inserisce il 'farmacista di reparto' o 'farmacista counselor' che appoggia e supporta il clinico nella dispensazione della terapia. La figura del farmacista di reparto è importante, sono tanti anni che se ne parla, in alcune aziende di Lombardia e Piemonte esiste già e mi piacerebbe implementarla anche qui perché è un supporto importante dal punto di vista clinico per il reparto".

L'Asl2 ha iniziato questo servizio con l'ematologia, la gastroenterologia e con la dialisi. "In questo modo dovremmo riuscire a ridurre l'accesso del paziente allo sportello - afferma Farulla - per poter fornire direttamente con il supporto del farmacista la terapia al momento della visita. È un servizio che vorremmo implementare nel 2025. Come sostituta di direttore di struttura complessa ho trovato del personale preparato e motivato, una base solida per continuare a migliorare i servizi"

Un altro aspetto importante è quello dedicato ai pazienti oncologici seguiti dagli ospedali e alla preparazione delle terapie oncologiche e farmaci antiblastici. 

C'è poi la parte di farmacia territoriale. Le farmacie convenzionate sono 120, per le quali la Struttura complessa si occupa di farmacovigilanza e di tutto il governo del servizio farmaceutico. "Abbiamo tutta la parte che serve il territorio come servizio all'utenza, quindi tutti i prodotti che sono previsti dai LEA come assistenza integrativa - spiega la responsabile della Farmacia - pazienti diabetici, pazienti colostomizzati, ileostomizzati, pazienti allettati con patologie e con diritto a prodotti e particolari dispositivi, vengono serviti direttamente da questa struttura territoriale. Sono quattro i punti di distribuzione, suddivisi nei quattro distretti di Savona, Val Bormida, Albenga e Finale, con una media di pazienti che si aggira intorno ai 3.000-3.500 assistiti. Sono invece 800 i pazienti diabetici seguiti per ciò che riguarda i presidi ad alta tecnologia e 400 quelli seguiti per l'ossigenoterapia".

Con i cambiamenti in via Collodi legati alla realizzazione della Casa di Comunità, il punto di distribuzione dei farmaci è stato spostato dall'ingresso di via Aleardi a nello spazio vicino al CUP, più agevole per i pazienti.

Elena Romanato

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