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Politica | 17 dicembre 2024, 11:44

Rigassificatore, l'opposizione presenta un ordine del giorno contro il progetto e scoppia la bagarre in Consiglio regionale: "Dopo le parole servono i fatti" (VIDEO)

La discussione è stata rinviata al 7 gennaio

Rigassificatore, l'opposizione presenta un ordine del giorno contro il progetto e scoppia la bagarre in Consiglio regionale: "Dopo le parole servono i fatti" (VIDEO)

Il Consiglio regionale è stato teatro di una vivace bagarre durante la discussione su un ordine del giorno presentato dai gruppi di opposizione. Al centro del dibattito c'era il progetto relativo al rigassificatore, con l’obiettivo di fermare lo spostamento della nave Golar Tundra al largo di Vado Ligure.

Il consigliere regionale del Partito Democratico, Roberto Arboscello, ha sottolineato la necessità di passare dalle parole ai fatti. "Crediamo fortemente che, dopo le parole, servano i fatti", ha commentato. "Siamo contenti che il presidente Bucci abbia invertito la rotta a parole e abbia ripetuto, come dice lui, almeno 150 volte che quel rigassificatore a Vado Ligure non verrà, ma non riteniamo sufficienti le dichiarazioni. Chiediamo che venga preso un atto formale da parte del consiglio regionale, che venga votato e, in ogni caso, sottoscritto oggi da tutti i capigruppo un ordine del giorno che impegna il presidente e la giunta ad assumere tutte le misure necessarie a impedire il trasferimento del rigassificatore nella rada di Savona".

Anche Andrea Orlando, collega del Pd, ha posto l'accento sulla necessità di formalizzare la posizione della Regione. "Si tratta esattamente di fare questo: passare dalle 150 dichiarazioni a una formalizzazione di questa posizione, una formalizzazione che ha delle implicazioni", ha spiegato. "Da un lato, chiediamo a Giovanni Toti, che è ancora commissario, di dimettersi da quell'incarico, e dall'altro di assumere l'impegno che il Presidente della Regione in carica non subentrerà in quella prospettiva e in quella funzione. Questo azzererebbe e riaprirebbe un'interlocuzione con il governo nazionale, che è un altro aspetto che va chiarito. Al momento, il governo non ha cambiato posizione, quindi sarà interessante capire se nel colloquio intercorso tra il Presidente della Regione e la presidente del consiglio, su questo punto, c'è stato un elemento di chiarezza. Dai resoconti che abbiamo avuto finora, di quei passaggi non ci sono state indicazioni in questo senso. Oggi noi chiediamo semplicemente una cosa: che, a fronte di una ormai conclamata unanimità delle forze politiche, ci sia anche un atto formale che indichi una richiesta di cambio di orientamento al governo centrale da parte della Regione Liguria".

Orlando ha inoltre evidenziato le problematiche economiche legate al progetto. "Questo spostamento di un impianto già esistente comporterebbe una spesa di centinaia di milioni in più, che si riverserebbe sulle bollette degli utenti. Molte delle cose raccontate nei mesi scorsi non corrispondono in alcun modo alla verità. Del resto, le parole stesse del presidente Bucci oggi confermano che fino a questo momento sono state dette cose non veritiere".

Jan Casella, consigliere regionale di Alleanza Verdi-Sinistra, ha sollevato anche preoccupazioni legate all’impatto turistico e alla salute. "Oltre ai rischi per la salute e per l'ambiente, pensiamo anche al rischio economico dal punto di vista turistico, che avrebbe una ricaduta negativa per un'opera del genere", ha dichiarato. "Siamo vicini a dover concretizzare quelle che sono state le parole, le dichiarazioni, a renderle fatti, dando una risposta definitiva a una grande lotta che il territorio savonese ha portato avanti, dove comitati, associazioni, sindacati, imprese, il mondo della scuola, il mondo del turismo e i sindaci, a partire da Nicola Isetta, primo cittadino di Quiliano, che ha unito tutti i colleghi della provincia, sono stati protagonisti. Ora è importante dare una risposta definitiva a quest'opera che per il nostro territorio non può che essere negativa".

La discussione, che ha visto forti contrasti tra i gruppi politici, è stata rinviata al 7 gennaio a causa della bagarre scoppiata in aula. 

Redazione


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