Cronaca - 17 dicembre 2024, 07:30

Vendevano olio di oliva comunitario come “100% italiano taggiasco”: indagati i titolari di un agriturismo

Il blitz della Guardia di Finanza ha consentito di appurare anche un’evasione fiscale di mezzo milione di euro

Il Comando Provinciale di Savona, nell’ambito dei propri compiti istituzionali, finalizzati, tra gli altri, alla tutela del Made in Italy e al contrasto dei fenomeni fraudolenti che colpiscono la filiera agroalimentare, soprattutto nei casi di falsa indicazione geografica o di ingannevole denominazione dei prodotti di origine, ha sviluppato un’articolata indagine di polizia economico-finanziaria nei confronti di un’azienda agrituristica, gestita da due coniugi, che andranno a processo per aver posto in vendita quantitativi di olio extravergine di oliva in misura superiore alla limitata capacità dei terreni coltivabili a loro disposizione.

Le indagini, condotte dalla Compagnia di Albenga sotto l’egida della Procura della Repubblica di Savona, sono state inizialmente svolte con la partecipazione degli ispettori dell’I.C.Q.R.F. di Genova, alla luce del recente protocollo d’intesa stipulato con le Fiamme Gialle a livello centrale. Questa collaborazione si inserisce nell’ambito della più ampia strategia nazionale adottata dal legislatore, volta a salvaguardare i prodotti enogastronomici e le eccellenze agroalimentari italiane.

In particolare, le attività di polizia giudiziaria hanno permesso di accertare che l’impresa aveva acquistato ingenti partite di olio di oliva comunitario, quantificate in circa 18.000 litri. Il prodotto acquistato veniva poi venduto imbottigliato ed etichettato con simboli e riferimenti al Made in Italy, nonché all’indicazione geografica protetta (I.G.P.) riferibile all’olio taggiasco.

All’esito dell’azione operativa, la coppia è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria che, condividendo il quadro investigativo fornito dalle Fiamme Gialle, ha disposto il rinvio a giudizio dei presunti responsabili della frode, i quali dovranno essere giudicati dinanzi al Tribunale di Savona per la violazione delle fattispecie previste dall’art. 515 del Codice Penale (frode nell’esercizio del commercio).

Successivamente, al fine di garantire la necessaria trasversalità all’azione del Corpo, è stata avviata, sul piano tributario, una verifica fiscale nei confronti dell’agriturismo. Tale verifica ha permesso di accertare che la ditta aveva ceduto “in nero” olio d’oliva per circa 230.000 euro, importo successivamente recuperato a tassazione. È stata, inoltre, contestata un’evasione dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) per oltre 500.000 euro, nonché accertata la presenza di un lavoratore irregolare.

L’intervento svolto dalle Fiamme Gialle di Savona rientra nell’ambito dei compiti attribuiti al Corpo della Guardia di Finanza, in via esclusiva o preminente, dall’art. 2 del Decreto Legislativo 19 marzo 2001, n. 68. Tali compiti mirano, in particolare, al contrasto delle filiere agroalimentari illegali e del falso Made in Italy, fenomeni che costituiscono un serio ostacolo allo sviluppo dell’economia nazionale e una minaccia per la libera concorrenza e i consumatori.

Redazione