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Attualità | 15 dicembre 2024, 07:32

Arte, intelligenza artificiale ed empatia: a Finalborgo la mostra che cattura gli occhi e il cuore

L'esposizione dei Luppini "Metamorfosi Digitale Creativa: Quando l’Arte diventa Inclusione" apre nuovi orizzonti verso una maggior comprensione delle fragilità. E ora sarà prorogata

Ci voleva certo una buona dose di coraggio e forza di volontà per Alberto Luppi Musso, dopo una carriera musicale che lo ha visto tra i musicisti più apprezzati in Italia, lasciarsi alle spalle il mondo dei concerti e dedicarsi, senza rinunciare alla musica, a un ruolo di educatore per farsi portavoce di un mondo ancora troppo poco compreso come quello dell'autismo.

Una scelta coraggiosa e altruista, lasciare le scene per dedicarsi ai più fragili e trovare così, in qualche modo, una loro "ribalta", per usare un termine caro al mondo dello spettacolo che l'artista genovese e finalese d'adozione ben ha conosciuto. Coi suoi pregi ma anche coi difetti che gli sono propri. Una scelta sfociata così nella mostra “Metamorfosi Digitale Creativa: Quando l’Arte diventa Inclusione”, in scena in anteprima dallo scorso 7 dicembre e fino ad oggi (15 dicembre, ndr) a Finalborgo, nel Complesso di Santa Caterina.

Un'esposizione che si fa ponte tra un disagio ancora troppo incompreso e le sue potenzialità, sfruttando quelle positive dello sviluppo tecnologico attraverso l'arte, valorizzando le potenzialità artistiche di giovani con fragilità, molti dei quali nello spettro autistico

Questa coesistenza e arricchimento reciproco tra creatività e tecnologia nasce dai bozzetti dei "Luppini", creati con tecniche tradizionali come acquerello e lapis, trasformati in opere digitali grazie all'utilizzo di un'intelligenza artificiale "allenata" dallo stesso Luppi Musso e dai ragazzi da lui seguiti in questo percorso cominciato la scorsa estate. Applicando questa tecnica con cura e perizia i lavori dei ragazzi hanno raggiunto una dimensione diversa rendendoli più accessibili e innovativi.

"Questo dialogo tra il contributo umano e la tecnologia non solo arricchisce il processo creativo - spiega Luppi Musso -, ma illustra percorsi di crescita personale e superamento delle difficoltà. La mostra offre un’opportunità di riflessione critica sull'evoluzione del ruolo dell'artista in un contesto contemporaneo sempre più tecnologico, enfatizzando la collaborazione tra la sensibilità umana e le potenzialità dell'innovazione digitale".

Sensibilità è il concetto chiave. La stessa che il Maestro mostra nei confronti dei suoi ragazzi e che emerge visitando la mostra, dove sono presenti alcuni brani del poeta finalese Luca Rembado ad accompagnare i lavori ma anche una selezione delle opere dell'artista pittore muralista genovese Giuliogol Centararo, facendosi accompagnare da Luppi Musso. 

Una mostra che è un piacere per gli occhi, capace però anche di aprire il cuore. E che proseguirà ora, in collaborazione con il gallerista Daniele Decia, nel vicino Oratorio de Disciplinanti.

Mattia Pastorino

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