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Alassino | 15 dicembre 2024, 12:52

Alassio ha ricordato il Capitano Franco Balbis, commemorazione nell’80° anniversario della sua morte

L'iniziativa, organizzata dal Centro Pannunzio in collaborazione con FIVL-Raggruppamento Ingauno Volontari della Libertà e l'Istituto Salesiani Don Bosco, è stata patrocinata dal Comune

Alassio ha ricordato il Capitano Franco Balbis, commemorazione nell’80° anniversario della sua morte

Nel pomeriggio di ieri, presso l’Istituto Don Bosco di Alassio, si è svolta la commemorazione dedicata al Capitano Franco Balbis M.O.V.M nell'ottantesimo anniversario della sua fucilazione al Poligono del Martinetto di Torino, avvenuta il 5 aprile del 1944. Al termine della Santa Messa celebrata nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli dell’Istituto don Bosco, lo storico contemporaneista prof. Pier Franco Quaglieni è intervenuto con un ricordo del Capitano Balbis e il Gen. Franco Odello ha letto due struggenti lettere del patriota indirizzate ai suoi genitori dopo la sentenza di condanna a morte, e la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare a lui conferita. 

Durante la commemorazione sono intervenuti il sindaco di Alassio Marco Melgrati e Franco Cagnasso, dirigente nazionale della FIVL. A seguire, è stata deposta una corona d’alloro davanti alla piastrella dedicata al Capitano posta nel cortile dei Salesiani, di cui Balbis fu allievo al liceo prima della Seconda guerra mondiale. L'iniziativa, organizzata dal Centro Pannunzio in collaborazione con FIVL-Raggruppamento Ingauno Volontari della Libertà e l'Istituto Salesiani Don Bosco, è stata patrocinata dal Comune di Alassio. Erano presenti alla commemorazione le delegazioni dell'Associazione Nazionale Alpini Gruppo di Alassio e dell'Associazione Arma Aeronautica.

Al Capitano Balbis, già decorato di due Medaglie d'Argento al Valor Militare e di una Croce di Ferro di 17 classe, fu conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria, con la seguente motivazione: “Magnifica figura di soldato e di partigiano, subito dopo l'armistizio assumeva la consulenza tecnica del primo Comitato militare piemontese e la direzione di attività di combattimento, prodigandosi con completa dedizione, con illuminata perizia e con supremo sprezzo del pericolo. Catturato, sottoposto a giudizio e condannato a morte, manteneva durante gli strazianti interrogatori e durante tutto il processo il contegno dei forti, ed affrontava con fierezza il plotone di esecuzione cadendo al grido di 'Viva l'Italia'. Fulgida figura di patriota assunto, con l'offerta della propria vita, al cielo degli eroi d'Italia”.

Redazione

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