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Attualità | 13 dicembre 2024, 12:18

Savona, la giunta approva il bilancio di previsione 2025, meno tasse per le fasce deboli e più spesa per il sociale

Prevista l’esenzione Irpef fino a 10mila euro di reddito; azzeramento dell’Imu per gli alloggi sociali in attesa di assegnazione; aumento della spesa scolastica

Savona, la giunta approva il bilancio di previsione 2025, meno tasse per le fasce deboli e più spesa per il sociale

La giunta Russo ha approvato il bilancio di previsione 2025, che vale quasi 69 milioni di euro di spesa corrente e si caratterizza per un alleggerimento fiscale per le fasce deboli, un leggero aumento della spesa sociale (400mila euro in più, pari all'8,5%) e di quella destinata alla scuola.

“Non va dimenticato che il bilancio previsionale è prudente, sia perché, approvandolo prima della fine dell’anno, mancano molti elementi, come ad esempio le misure previste nella Finanziaria, sia perché è necessario conservare un approccio responsabile”, premettono il sindaco Marco Russo e l'Assessore al Bilancio Silvio Auxilia. “Detto ciò, però, questo bilancio consolida le scelte già effettuate negli anni precedenti, dando continuità alle politiche avviate, e contiene alcuni segnali importanti, come il sostegno ai cittadini più fragili, il miglioramento dei servizi e della manutenzione. Non va dimenticato il progetto di Capitale della Cultura, che richiederà prevalentemente l’orientamento dei progetti e delle relative risorse verso questo obiettivo unificante, oltre al reperimento di nuove risorse esterne. In questo bilancio prevediamo anche alcuni investimenti dedicati alla preparazione della governance del progetto stesso e dei contenitori culturali, come il Palazzo della Rovere, per il quale è prevista una voce specifica che ammonta a 30mila euro”.

Sul fronte delle misure fiscali, viene reintrodotta un’agevolazione a sostegno delle fasce deboli, che a Savona mancava dal 2016, e che per il 2025 consiste nell’innalzamento a 10mila euro dell'esenzione dal pagamento dell'addizionale comunale Irpef. Inoltre, è previsto l'azzeramento dell'aliquota Imu per gli immobili destinati ad alloggi sociali in attesa di assegnazione per un periodo massimo di 18 mesi, permettendo così ad Arte di disporre di maggiori risorse per la manutenzione degli alloggi.

In ambito sociale, la spesa relativa al Welfare non solo è stata mantenuta, ma leggermente incrementata, raggiungendo i 5 milioni e 576mila euro rispetto ai 5 milioni e 133mila euro del 2024. Tra le principali voci figurano i minori in struttura (da 1 milione a 1,2 milioni di euro), anziani e disabili (da 925mila a 1,05 milioni di euro) e i soggiorni estivi, che passano da 70mila a 85mila euro, permettendo di estendere l'offerta anche ai soggetti disabili oltre che agli anziani.

Per quanto riguarda le scuole, l'ammontare della spesa per il comparto scolastico è significativo, non solo per il servizio di ristorazione nelle mense scolastiche (1 milione e 500mila euro rispetto ai 1 milione e 150mila del 2024) e nei nidi (208mila euro rispetto ai 170mila del 2024), che nel 2025 sarà messo in gara necessitando subito dell’intera copertura finanziaria, ma anche per l’incremento del servizio nidi grazie alla nuova struttura inaugurata pochi mesi fa in via Brilla. Non sono previsti aumenti delle tariffe per le famiglie, in quanto l'Amministrazione si fa interamente carico degli adeguamenti contrattuali dei costi del personale e dell'inflazione. L'assistenza scolastica per gli alunni disabili passa da 400mila a 477mila euro, incremento dovuto non soltanto all’aumento delle domande, ma anche per compensare l'azzeramento delle risorse da parte della Regione.

Infine, l’amministrazione conferma una costante attenzione alla manutenzione del territorio, con un aumento delle risorse stanziate. La manutenzione ordinaria delle strade passa a 600mila euro (rispetto ai 540mila del 2024), il verde pubblico raggiunge 1 milione di euro, gli edifici comunali (scuole e palestre) ottengono 560mila euro (rispetto ai 550mila del 2024) e sono confermati 25mila euro per il capitolo dedicato ad arredi e beni comuni.

Redazione

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