Attualità - 10 dicembre 2024, 19:29

Ceriale, ex scuole di via Roma, il consigliere Nervo: “Patrimonio che deve diventare una grande opportunità di sviluppo”

“L’amministrazione è decisa a cedere l’intera scuola per trasferirvi ‘palazzo Pesce’”

“L’amministrazione comunale con l’approvazione del piano delle alienazioni avvenuta durante l’ultimo consiglio comunale ha ben tracciato la strada per quanto riguarda la ex scuola elementare di via Roma. L’amministrazione è decisa a cedere l’intera scuola per trasferirvi ‘palazzo Pesce’, prevedendo la realizzazione di circa 50 alloggi, chiedendo in cambio la sola area che rimarrà libera dopo la demolizione di ‘palazzo Pesce’ ed un eventuale conguaglio monetario, conguaglio che sarà determinato in base al valore delle ex scuole rispetto al sedime del palazzo, questo è quanto dichiarato in sede di consiglio comunale; credo che una scelta simile sia il solo frutto di voler dimostrare di essere la giunta “ del fare “, per far vedere di essere stati in grado di fare ciò che gli amministratori prima di loro non sono riusciti a portare a termine, senza considerare che le cose non bisogna farle a tutti i costi perché, se il prezzo da pagare è quello di svendere il paese questo non va bene”.

Lo afferma in una nota Piercarlo Nervo  del gruppo consigliare “ Noi per Ceriale“.

“Credo che una permuta del genere sia veramente riduttiva per Ceriale – aggiunge -, la ex scuola di via Roma, che oggi è sicuramente un problema, deve diventare un’opportunità, ma se la trattativa viene gestita in questo modo ci ritroveremo solamente con un nuovo palazzo in centro del paese e nessuna opportunità di sviluppo per Ceriale”.

“Personalmente posso anche non essere contrario al fatto che avvenga lo spostamento di ‘palazzo Pesce’, ma non in questo modo – prosegue -; durante la stesura del progetto iniziale si parlava di parcheggi interrati sotto le ex scuole e sotto piazza Marconi, si parlava di ottenere una sala congressi per il Comune all’interno del nuovo palazzo che sarebbe sorto al posto delle ex scuole, si parlava di un ampliamento del Comune nell’area che rimarrà libera dopo la demolizione di  ‘palazzo Pesce’ con la contestuale realizzazione di una piazza ed ora invece ciò a cui si fa riferimento sono solamente briciole”.

“Durante la trattativa – sottolinea -, il Comune deve tener conto anche dell’incremento di valore che avranno gli alloggi che saranno realizzati nell’area delle ex scuole di via Roma rispetto al valore che avrebbero se realizzati nell’area di ‘palazzo Pesce’; come dico sempre: è giusto aiutare gli imprenditori che vogliono investire nel nostro paese, ma il Comune e di conseguenza i cittadini, non devono rimanere con le tasche vuote“.

“Non dimentichiamoci anche delle ex scuole di Muragne, per le quali l’amministrazione Fasano ha dapprima inserito il fabbricato nel piano delle alienazioni e poi ha stanziato 115.000 euro per la sua demolizione e il sindaco, durante il consiglio comunale, ha dichiarato che ora viene fatta la demolizione e, le ragioni della demolizione, saranno rese pubbliche quando l’amministrazione avrà la sicurezza che si possa concretizzare ciò che ha in mente.

Spero che questa demolizione si concretizzi in qualcosa di valido – afferma - altrimenti oltre ad aver perso il valore immobiliare saranno anche stati spesi 115.000 euro non si è mai visto demolire un fabbricato senza aver chiaro di cosa fare”.  

“Spero inoltre che le motivazioni della scelta della demolizione delle ex scuole di Muragne non siano in qualche modo collegabili all’operazione delle ex scuole di Via Roma – aggiunge -, perché se così fosse, l’unica motivazione potrebbe essere quella di trasferire l’asilo nido “ Caterina Parodi “ nell’area delle ex scuole di Muragne per liberare degli spazi a favore dello spostamento di  ‘palazzo Pesce’ e sempre a riguardo di questo, mi piacerebbe capire in cambio di che cosa, senza dimenticarci di quanto già affermato dal consigliere Eugenio Maineri in consiglio comunale che ha più volte detto che spostare dal centro l’asilo vuol dire decentrare i servizi e continuare a non aiutare lo sviluppo del centro storico”, conclude Nervo. 

Redazione