È durata mesi e ha coinvolto vari reparti dell’Arma l’indagine che ha portato i Carabinieri della Stazione di Carcare ad individuare il presunto responsabile del furto di un’autovettura avvenuto nel corso dei festeggiamenti patronali tra il 28 e il 29 giugno di quest'anno.
La proprietaria aveva posteggiato la sua Fiat Multipla in pieno centro cittadino, per prendere parte ai festeggiamenti ma, una volta tornata a recuperarla, aveva scoperto che l’auto era stata rubata, approfittando del trambusto e della distrazione causata dai fuochi d’artificio.
Alla settantenne savonese non era rimasto che sporgere denuncia ai Carabinieri di Carcare, sperando che sarebbe servito a qualcosa se non a formalizzare la perdita di possesso del veicolo.
I carabinieri di Carcare, con perseveranza e acume investigativo, si sono messi al lavoro a partire dai pochi elementi in loro possesso.
Innanzitutto hanno ricostruito il tragitto dell’auto grazie all’analisi delle telecamere di video sorveglianza cittadina e con la collaborazione della società autostradale hanno scoperto che, poco dopo il furto, la vettura aveva imboccato l’autostrada A6 ad Altare alle ore 22 ed era uscita al casello di Albenga quella stessa sera alle 23 circa.
A quel punto hanno recuperato lo scontrino autostradale, per verificare la presenza di eventuali tracce residue che conducessero all’identificazione del conducente.
I militari sono così riusciti a repertare in modo chiaro le impronte digitali del presunto malvivente.
Il biglietto, opportunamente repertato come prova, è stato dunque inviato al RACIS Carabinieri di Parma, il cui personale specializzato ha rilevato la presenza delle impronte del pollice della mano sinistra e del dito medio della mano destra di un uomo, poi identificato come un quarantaduenne calabrese con precedenti penali.
L’accurata ricostruzione degli spostamenti del sospettato attraverso i tabulati telefonici degli apparati in suo possesso, ne ha poi ulteriormente confermato la presenza in zona nei giorni del furto, consolidando ulteriormente gli indizi in mano agli inquirenti.
Infine, qualche giorno fa, l’ultimo tassello alla vicenda è stato posto dalla collaborazione con l’Arma di Carcare da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, coadiuvato da personale dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori di Calabria, che hanno eseguito nei confronti dell’indagato una perquisizione locale delegata dall’Autorità Giudiziaria savonese, trovando nella sua disponibilità pezzi smontati della Fiat Multipla, un modello molto diffuso e nel commercio delle cui parti ci sono malviventi specializzati.
Tutto ciò che è stato rinvenuto è stato posto sotto sequestro a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.
"Se è dunque vero che la signora savonese non rivedrà più la sua amata Fiat Multipla, ormai cannibalizzata, la sua denuncia non è stata un mero obbligo amministrativo, ma ha contributo ad assicurare che un reato non restasse impunito, evitando forse ad altri la stessa disavventura - spiegano dal Comando provinciale dei carabinieri - Il procedimento è nella fase preliminare, tutti i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria".