Politica - 05 dicembre 2024, 17:43

Bombe di Savona, la giunta avvia l'iter per la richiesta al Ministero di medaglia al valore o al merito civile

La segreteria generale raccoglierà la documentazione da inviare al Ministero tramite il Prefetto. Gli attentati erano stati rivendicati dal gruppo neofascista Ordine Nero

Era l'ultimo passaggio formale da parte dell'amministrazione, dopo l'approvazione in consiglio comunale, per procedere con la richiesta al Ministero dell'Interno del riconoscimento per Savona del valore o al merito civile per le bombe "nere" che, negli anni Settanta, hanno colpito la città.

Ora sarà compito del Segretario Generale, che dovrà raccogliere e trasmettere agli organi dello Stato tutto il materiale storico-documentale utile alla valutazione conseguente; il Sindaco, inoltre, avrà mandato di trasmettere la presente deliberazione al Ministero dell'Interno, tramite la Prefettura di Savona.

La pratica era stata approvata in consiglio comunale con 31 voti favorevoli e un consigliere che non si è espresso, su una mozione presentata dal sindaco Marco Russo.

Ecco le motivazioni della richiesta illustrate alla giunta su quanto approvato in consiglio comunale : "La 'vigilanza democratica di massa', attuata quotidianamente dalla cittadinanza nel suo complesso", spiega l’amministrazione, "in ogni ora del giorno e della notte per un prolungato periodo, a fronte di oggettive situazioni di pericolo collettivo per l'incolumità delle persone, costituisce fattispecie idonea a essere considerata meritevole di ricompensa al valore o al merito civile, come delineato dalla normativa e attestato da copiosa documentazione storica, principalmente consistente in articoli di quotidiani e foto d'epoca, anche di documentazione pubblico-amministrativa conservata per la memoria dei posteri e reperibile presso l'ISREC Savona, Fondazione Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea della Provincia di Savona Umberto Scardaoni E.T.S.”.

"La città e la provincia di Savona subirono, fra l’aprile 1974 e il maggio 1975, 12 attentati dinamitardi, 7 dei quali concentrati in sole due settimane (dal 9 al 23 novembre 1974)" – spiega la giunta – Un attacco prolungato e martellante contro scuole, edifici pubblici, linee ferroviarie, autostrade, centrali elettriche, abitazioni private, che provocò due morti (Fanny Dallari e Virgilio Gambolati) e una ventina di feriti e costrinse molte famiglie ad abbandonare i propri alloggi devastati".

"Gli attentati – che almeno in un caso arrivarono a sfiorare la strage – furono rivendicati dal gruppo neofascista 'Ordine Nero'- prosegue - A rendere questa vicenda un unicum, tuttavia, non fu solo l’intensità e la durata senza precedenti dell’attacco, ma anche e soprattutto la risposta che i savonesi seppero opporre alla sfida delle bombe: una grande mobilitazione civica che, nei mesi di novembre e dicembre in particolare, arrivò a coinvolgere nella sorveglianza di scuole, fabbriche, quartieri, 8-10.000 persone (in una città che allora contava 80.000 abitanti), di tutte le età ed estrazioni sociali e di diverse appartenenze politiche. Un’esperienza pacifica, disarmata, democratica, che puntò a contrapporre alla violenza degli attentati la forza dello spirito civico e della partecipazione".

Redazione