"Durante lo scorso Consiglio comunale, non solo l'amministrazione comunale, ha respinto la mozione presentata dall'opposizione, finalizzata a fare utilizzare risorse economiche già presenti nel bilancio comunale, per ristorare i cittadini e le attività che hanno subito danni a causa degli eventi alluvionali, ma sono stati approvati i verbali di 'somma urgenza' per ripristinare i servizi essenziali ai cittadini".
Ad affermarlo è il gruppo di opposizione "Insieme per Carcare" che aggiunge: "Dai verbali risulta che il totale degli interventi ammonta a circa 50 mila euro di cui la metà per il solo ritiro dei rifiuti, quindi solo 25 mila euro spesi per ripristinare situazioni di pericolo e danno. Troppo poco per andare incontro ai reali bisogni della cittadinanza colpita dagli eventi alluvionali".
"Quello della giunta, non è un atteggiamento di saggia prudenza ma di semplice paura e inconsapevolezza di agire. Le risorse economiche per agire in somma urgenza c'erano, bastava fare le giuste variazioni di bilancio per andare incontro alla contingente necessità. Si è tenuto il freno a mano tirato, una scelta politica discutibile che, manifesta chiaramente l'incomprensione della gravità di quanto accaduto con gli eventi alluvionali che hanno interessato Carcare e parte della Valbormida, e l'incapacità di capire le contingenti priorità della comunità cittadina".
"Gli stessi verbali come denunciato, dal nostro gruppo durante il Consiglio comunale presentano gravi errori e documentazione fotografica di luoghi di altri comuni valbormidesi, forse presa direttamente dai social. A questo punto ci sorgono i dubbi di come saranno stati prodotti i documenti amministrativi per il ristoro dei danni in 'prima emergenza' che, è cosa diversa dalla 'somma urgenza'".
"Considerata l’entrata in parte corrente, registrata nel bilancio preventivo del Comune di Carcare, di somme di denaro pubblico derivanti dalla “monetizzazione” delle “opere aggiuntive” relative alla costruzione di una Media struttura di Vendita (MSV) in località Cirietta, si poteva utilizzarla per agire in modo più efficace nell'immediato post alluvione, troppe criticità sono rimaste in sospeso e parzialmente riordinate, perché non si aveva piena consapevolezza di come agire, nella speranza che spetterà ad altri periziare e agire, in questo caso agli uffici della protezione civile regionale solo se verrà dichiarata la calamità nazionale dal governo, quest'ultima soluzione c'è stata prospettata in consiglio".
"Una scelta politica attendista, quando in realtà le risorse per agire c'erano, ma non si volevano politicamente spostare, nel mentre troppi cittadini rimarranno nel disagio - concludono dall'opposizione - Il nostro non vuole essere opinionismo critico ma, una visione politica di affrontare un problema contingente differente da quello attuato dall'amministrazione comunale che, ovviamente, abbiamo contestato nelle opportune sedi del consiglio comunale".
La replica del sindaco Rodolfo Mirri non si è fatta attendere: "Non rispondiamo all'ennesima richiesta avanzata dalla minoranza". Poi, con ironia, ha aggiunto: "In futuro destineremo alcune risorse a bilancio per organizzare corsi di aggiornamento rivolti all'opposizione su come si gestiscono le somme urgenze, visto che in 15 anni di amministrazione non hanno ancora capito come funzionano".