“La Lega non rappresenta più mia mamma, non rispecchia più i valori di cui Rosy Guarnieri era simbolo. Entro fine novembre va rimosso il suo nome dall’insegna della sezione di Albenga”: lo aveva scritto la figlia della “Zarina Verde”, Micaela Pizzo, ai vertici locali regionali del carroccio e, come promesso, ha dato seguito alle sue intenzioni. Il nome di Rosy Guarnieri non è più nell’insegna di vico a piazza San Francesco.
“Non so come l’abbiano presa all’interno del partito – dice Pizzo -. Io ho interagito con il commissario cittadino della sezione Andrea Bronda che, sebbene rammaricato, ha accettato la mia scelta. Ho rispettato le mie intenzioni e i valori che mi ha insegnato mia mamma. Questa non è più la Lega di chi ci mette la faccia, di chi sta in mezzo alla gente per ascoltare i bisogni e si impegna per il territorio. Questo partito, per me, ha perso le sue radici. Perché il nome di mia mamma deve essere associato a qualcosa che non la rispecchia più?”.
In particolare, la figlia della Guarnieri, prima sindaca di Albenga e deceduta alcuni anni fa, non ha “digerito” la scelta del presidente della Regione Bucci la nomina di Paolo Ripamonti ad assessore regionale, in quanto non eletto dalla gente e senza aver preso parte alla competizione elettorale che ha portato al successo del centrodestra. Si sarebbe aspettata una scelta tra Giancarlo Canepa o Stefano Mai, candidati e sempre presenti nel confronto tra i militanti e non solo, “quelli che mettono la faccia nei gazebo o negli eventi”.
“La Lega farà la sua strada – aveva scritto alcuni giorni fa sui social in un ipotetico messaggio alla mamma -, che ad oggi ha portato solo a perdita di voti ma ha conservato le ‘cadreghe’ dei soliti noti... Ora è diventato insopportabile e tacere sarebbe farti un torto. Grazie per avermi insegnato chi non voglio diventare”, conclude a sottolineare il distacco da una visione politica che, secondo Micaela Pizzo, non rispecchia più i valori di cui Rosy Guarnieri era simbolo.