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Savona | 26 novembre 2024, 10:10

Arresto per violenza sessuale, la sentenza diventa definitiva dopo il ricorso respinto in Cassazione: si aprono le porte del carcere

In primo grado il 27enne peruviano era stato condannato a 9 anni, in Appello ridotta la pena a più di 6 anni e sono scattate poi le manette

Arresto per violenza sessuale, la sentenza diventa definitiva dopo il ricorso respinto in Cassazione: si aprono le porte del carcere

E' diventata definitiva la sentenza nei suoi confronti per questo la squadra mobile della polizia lo ha arrestato.

Emergono alcuni dettagli in merito  all'arresto avvenuto nella giornata di domenica di un 27enne di origine peruviana, residente a Savona che nel giugno del 2021 era stato posto agli arresti domiciliari insieme ad un coetaneo di nazionalità ecuadoriana, con l'accusa di violenza sessuale di gruppo.

Secondo la ricostruzione dei fatti, i due nel corso di una festicciola in casa, durante la quale erano state consumate bevande alcoliche, avrebbero approfittato della sorella di un loro amico, la quale nonostante i ripetuti rifiuti, era stata costretta a subire violenza. 

Il fratello della giovane si era allontanato per andare a dormire, stordito dai fumi dell'alcool, mentre gli amici avrebbero approfittato della diciottenne, nonostante i ripetuti rifiuti della stessa.

Nei giorni successivi la giovane si era poi aperta con un'amica, confidandole quanto accaduto fino ad arrivare alla denuncia. Da quel momento era partito l'iter che aveva portato all'emissione della misura della custodia cautelare.

Nel corso delle indagini che avevano ricostruito la vicenda, avvenuta nel maggio di tre anni e mezzo fa, era stati sequestrati i telefonini dei due, il cui contenuto era stato al vaglio degli inquirenti. 

Era poi scattato il processo e in primo grado in Tribunale a Savona era giunta una condanna a più di nove anni. In Appello la pena era stata poi ridotta a più di 6 anni. I legali difensori avevano impugnato la sentenza della Corte d'Appello effettuando un ricorso in Cassazione che era stato però respinto e dichiarato inammissibile. Da lì la sentenza era diventata definitiva e sono scattate le manette per il 27enne che è stato tradotto al carcere di Genova Pontedecimo.

Luciano Parodi

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