Politica - 25 novembre 2024, 18:32

5 Stelle, la svolta di Conte accentua i malumori interni: gli attivisti della prima ora scrivono ai coordinatori provinciali

Gli iscritti al Movimento 5 Stelle hanno votato per eliminare il ruolo del garante, ricoperto da Beppe Grillo, ma le alleanze e la recente sconfitta alle regionali restano oggetto di polemiche

Dietro l’entusiasmo ufficiale per la svolta imposta da Giuseppe Conte al Movimento 5 Stelle, formalizzata con l’eliminazione della figura del garante – il cosiddetto "grillicidio" – si nasconde il malessere di molti attivisti. In particolare, quelli della "prima ora", che considerano questa trasformazione un tradimento dei principi fondanti del Movimento.

Durante la campagna elettorale per le regionali, l’ex premier era stato accolto con favore nella Sala Rossa del Comune di Savona, dove la coordinatrice Stefania Scarone aveva spiegato l’importanza del cambiamento: "Sono entrata nel Movimento che era un bambino, ora è cresciuto. E per crescere bisogna cambiare". Tuttavia, le novità introdotte – dal via libera alle alleanze (regolate da un contratto), all’abolizione del tetto dei due mandati, fino alla possibilità di modificare nome e simbolo e di aprire al tesseramento – non convincono tutti.

In Liguria, e in particolare nel savonese, i malumori sono ancora più evidenti. Una parte dei pentastellati, legata alle origini del Movimento, critica duramente l’alleanza con il Partito Democratico alle regionali – peraltro perse – e denuncia un atteggiamento "escludente" da parte dell’attuale gestione. Proprio da questo territorio, insieme ad altre regioni, sarebbe in preparazione una lettera destinata ai coordinatori provinciali.

Tra i più critici figura Manuel Meles, storico esponente del Movimento e consigliere comunale a Savona: "Molti del gruppo savonese sono delusi da questa gestione. Il territorio è stato abbandonato e ignorato, proprio quando si sarebbe dovuto lavorare per selezionare le candidature. Non basta rafforzare il ruolo di Conte per cambiare tutto, se le linee politiche restano quelle che ci hanno condotto a questo risultato elettorale".