- 23 novembre 2024, 12:17

Sally Anselmo celebra l’intuizione futurista di Mino Rosso

Castagnole Monferrato rivive, a 120 anni dalla nascita, la creatività dello Scultore piemontese

Sullo sfondo dell’incantevole e suggestivo panorama collinare, Castagnole Monferrato celebra oggi i 120 anni dalla nascita di un suo illustre concittadino, lo scultore futurista Mino Rosso, che da lì partì nei primi anni ‘20 del secolo scorso alla conquista di Torino prima e dell’Italia poi.

Con la sua creatività Mino Rosso si afferma nel Gruppo degli artisti Futuristi del capoluogo piemontese, che in quegli anni diviene un significativo polo magnetico di cultura e modernità per l’epoca, e conquista un posto di primo piano nella storia dell’arte nazionale tanto da divenire maestro d’arte internazionale per l’originalità dei soggetti appositamente scelti per le sue sculture, di cui le più significative, oggi presenti nella mostra inaugurata dal Comune di Castagnole Monferrato, per desiderio e volontà del Sindaco Francesco Marengo, possono ritenersi il grande Volo del 1938, il Lanciere del 1932, i frenetici Nuotatori in gara del 1930, fino a giungere alle ieratiche Suore del 1931.

La sua creatività di scultore – rivela durante l’evento la Professoressa Sally Paola Anselmo Pinottini, curatrice della mostra e del catalogo della mostra, oltre che nota gallerista e sorella del compianto Maestro dell’Arte Povera Giovanni Anselmo, scomparso a Torino quasi un anno fa – era così forte in lui che la esprimeva già nelle prime sculture di zucchero, quando giovanissimo lavorava come pasticciere e aveva a disposizione quel dolce materiale, e furono proprio quelle iniziali espressioni artistiche ad essere notate sin dal 1926 dall’amico pittore Fillìa, che lo volle in tutte le mostre del Gruppo sostenuto da Filippo Tommaso Marinetti”.

Il ventaglio di opere raccolte nella navata della chiesa dell’Annunziata comprende anche la fase più intimista di Mino Rosso, che dopo la seconda guerra mondiale si misurò con la pittura, focalizzando la sua attenzione sull’ambiente circostante, sui paesaggi, su scene di vita più quiete rese con un tratto del tutto personale immediato e sintetico, dalla cromia essenziale.

Se un vecchio detto afferma che “Nessuno è profeta in patria” Castagnole Monferrato, riconoscendo e celebrando l’importanza artistica del proprio figlio, smentisce pienamente questo modo di dire, perché valorizzare l’opera, così apprezzata a livello internazionale, di questo artista significa riconoscerne la vitalità delle radici, come ha messo in evidenza il Sindaco Francesco Marengo, per il quale “la sua tecnica e l’uso dei materiali come il bronzo e l’alluminio lo portano a nuove concezioni della forma plastica e la sua pittura è caratterizzata dalla maniera segnico-astratta. Il suo nome e le sue opere stanno nobilmente alla pari con i più bei nomi di artisti quali Archipenko, Moore, Arp, Zadkine. Castagnole Monferrato appartenente ad un territorio che vede riconosciute eccellenze enogastronomiche come il famoso Vino Ruchè, vanta anche menti creative di grandi artisti ed oggi è orgogliosa di rendere omaggio alla creatività di Mino Rosso”.

La mostra, allestita nella splendida chiesa dell’Annunziata di Castagnole Monferrato, recentemente restaurata, ha il Patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Asti, Banca di Asti, Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano, Fondazione Baravalle e Fondazione Mossetto, e si terrà dal 22 novembre 2024 al 12 gennaio 2025.

C.S.