Burocrazia, crisi economica e caro affitti. Queste le principali cause che portano sempre più attività commerciali a dover abbassre la saracinesca. Una piaga nazionale ma che ha evidenti ripercussioni anche nel savonese con Savona stessa che da anni sta pagando un caro dazio. Su tutti, il centro storico e il quartiere dell'OltreLetimbro.
La tematica è stata affrontata anche durante l'evento per i 140 anni di Confcommercio Savona.
"Tante serrande sono abbassate e dobbiamo trovare il modo di farle riaprire, sono una sconfitta per le nostre associazioni ma anche per il nostro territorio - ha detto il presidente Enrico Schiappapietra - Siamo infatti presidio, sicurezza, quella luce accesa anche nei piccoli paesi. La burocrazia è l'avversario più temibile e le attività stanno facendo tutti gli sforzi possibili per andare avanti, con tutti gli obblighi da tenere conto e Confcommercio deve servire a questo, ad allegerire questi compiti".
Il presidente nazionale Carlo Sangalli si è concentrato sul tema della desertificazione.
"Puo esserci anche una grande città con tanti esercizi commerciali che può essere arida e senza futuro, noi siamo e rimaniamo convnti che la rivalutazione dei servizi di prossimità significhi non solo rispettare la storia della nostra città ma deve dare vita all'esistente. il commercio di porssimità è parte integrante dell'eccezionalità italiana" ha spiegato Sangalli.
"I negozi di vicinato sono importanti perché hanno una funzione economica ma soprattutto hanno una funzione sociale perché fanno crescere le città, le rendono sicure, contribuiscono a fare in modo che questo nostro impegno quotidiano alla fine trovi anche un risultato positivo - ha precisato il presidente nazionale di Confcommercio - E' fondamentale anche il pluralismo distributivo cioè che possono coesistere e stare insieme sia il piccolissimo, il piccolo, il medio e il grande commerciante ed certamente un compito indubbiamente non facile ma che comunque si può e si deve realizzare".
"Come Regione Liguria in questi anni abbiamo sciolto molti temi burocratici amministrativi, abbiamo semplificato le norme dove e come abbiamo potuto - spiega l'assessore regionale Marco Scajola - All'interno della conferenza delle regioni sono state portate avanti proposte concrete proprio per andare incontro a questi temi, a questi argomenti. Il caro affitti poi è un altro tema certamente da superare e lo stiamo discutendo e affrontando. E' ovvio che chi fa impresa piccola o grande che sia deve avere da noi un tappeto rosso perché fare imprese in questi anni è certamente più difficile rispetto a molti anni fa e quindi il sostegno non economico ma amministrativo è fondamentale".
"Se si fanno cose nuove si vince. Faremo a breve una proposta di legge e daremo 5 anni di affitto a chi apre nuovi negozi nei borghi, nell'entroterra e a chi andrà a viverci. Questo è un grande incentivo - ha detto il presidente della Regione - Ci sono altre cose che possiamo fare: corsi professionali dal punto di vista finanziario, di gestione e servono soprattutto per i giovani e servizi per i commercianti con offerte per gli asili come succede per chi lavora in ospedale. Senza negozi il quartiere va nel degrado, ci deve essere sinergia per chi ha voglia di fare un servizio di qualità".