Economia - 21 novembre 2024, 07:00

Corsi abilitanti da 30 CFU: cosa sono e come funzionano?

I corsi abilitanti 30 CFU per docenti rappresentano un'importante opportunità formativa per coloro che aspirano a insegnare nelle scuole italiane

I corsi abilitanti 30 CFU per docenti rappresentano un'importante opportunità formativa per coloro che aspirano a insegnare nelle scuole italiane. Questi corsi sono progettati per fornire le competenze pedagogiche e metodologico-didattiche necessarie per affrontare quel settore sempre in evoluzione che riguarda l'insegnamento. 

I corsi abilitanti da 30 CFU art. 13 DPCM 4 agosto 2023, permettono di conseguire l'abilitazione all’insegnamento, attraverso attività di studio sincrone online, e in particolare sono destinati ai docenti specializzati sul sostegno, nonché ai docenti abilitati in una qualsiasi classi di concorso, a partire dalla scuola dell’Infanzia fino ad arrivare alla scuola secondaria. Il requisito di accesso è quindi costituito dal possesso di un titolo di studio idoneo a insegnare la classe di concorso per la quale si intende conseguire l’abilitazione congiunta al possesso di abilitazione su una classe di concorso o della specializzazione sul sostegno. 

Il percorso didattico, e più in generale, i corsi abilitanti da 30 CFU per l'insegnamento sono composti da un totale di centottanta ore di lezione che vengono suddivise in due  attività formative che prevedono un carico formativo di novanta ore ciascuno. Per poter essere ammessi all’esame finale, è necessario aver frequentato almeno il 70% delle lezioni. Pertanto, per ciascuna delle due attività formative, sono consentite fino a ventisette ore di assenza che corrispondono a un massimo di quattro lezioni.

Al termine del percorso formativo e superato l’esame finale, i partecipanti ottengono il certificato di abilitazione, che costituisce titolo spendibile in tutto il territorio nazionale e utile sia per l'insegnamento nelle scuole pubbliche che in quelle paritarie. Il percorso abilitante potenzia la preparazione professionale dei docenti e contribuisce a migliorare la qualità dell'istruzione nel nostro paese.

A cosa servono i CFU universitari e cosa indica la loro numerazione? 

I Crediti Formativi Universitari (CFU) sono un sistema di misurazione del carico di lavoro richiesto per completare un corso di studi universitario. Ogni CFU corrisponde a un certo numero di ore di lavoro, che include non solo le ore trascorse in aula, ma anche lo studio individuale e la preparazione agli esami. 

I CFU servono a garantire un approccio standardizzato all'istruzione superiore, facilitando il riconoscimento dei titoli accademici sia a livello nazionale che internazionale. Questo sistema aiuta gli studenti a pianificare il proprio percorso formativo in modo più chiaro e trasparente. 

La numerazione dei CFU riflette altresì l'importanza e la complessità delle diverse attività didattiche. Per fare un semplice esempio, corsi più impegnativi o con maggiore impegno pratico possono avere un numero superiore di CFU allocati rispetto ad altri più leggeri. Nondimeno, accumulare un certo numero di CFU è necessario per il conseguimento della laurea. Ciò promuove una cultura dell’impegno e della responsabilità tra gli studenti, incentivandoli a gestire efficacemente il loro tempo e le loro risorse. 

In altro ambito, i CFU sono essenziali anche per il riconoscimento delle esperienze lavorative o formative svolte durante il periodo di studi, come i tirocini o la mobilità internazionale, contribuendo così alla formazione di profili professionali sempre più completi.

Nello specifico, cosa sono i corsi abilitanti 30 CFU per docenti? 

I corsi abilitanti 30 CFU per docenti sono destinati ai docenti già abilitati su un'altra classe di concorso oppure già specializzate sul sostegno. Come ben sappiamo, gli insegnanti di sostegno rivestono un ruolo cruciale nel sistema educativo, poiché supportano gli alunni con esigenze particolari. Affinché possano svolgere efficacemente questa funzione, devono possedere diverse caratteristiche fondamentali, ed essere anche supportati dalla Regione e dallo Stato. 

Oltre al percorso specifico per il conseguimento della specializzazione sul sostegno, gli insegnanti di sostegno possono conseguire anche la relativa abilitazione sulla propria classe di concorso di appartenenza. Tale titolo rappresenta un valore aggiunto in quanto permette di integrare le competenze specialistiche tipiche degli insegnanti di sostegno con la preparazione metodologico-didattica applicata alla propria disciplina. 

A tale scopo, tali docenti possono intraprendere i percorsi abilitanti 30 CFU art. 13, che assicurano una solida preparazione teorica e pratica. Questi crediti formativi universitari sono cruciali per acquisire competenze pedagogiche e metodologico-didattiche adeguate. I percorsi di Mnemosine possono essere seguiti online e solo l’esame finale viene fatto in presenza, in una delle numerose sedi a disposizione. 

Allo scopo di preparare adeguatamente al lavoro in classe, il programma di studio insiste molto sulle capacità comunicative e relazionali, poiché i docenti devono essere in grado di instaurare un dialogo costruttivo con gli alunni, le famiglie e il personale scolastico. La collaborazione interdisciplinare è determinante nel creare un ambiente di apprendimento inclusivo ed efficace. 

Serve anche un forte senso di empatia. Gli insegnanti devono saper comprendere le difficoltà dei loro studenti e affrontarle con pazienza e innovazione, creando strategie didattiche personalizzate che facilitino l'apprendimento. Così facendo, possono contribuire in modo significativo al percorso educativo degli alunni con disabilità o difficoltà formative. 

Il piano di studio, fruibile al weekend o infrasettimanale, si conclude con una articolata in due parti: una prova scritta e una orale di simulazione di una lezione, che secondo le indicazioni ministeriali, ha una durata massima di 45 minuti. La commissione assegna una votazione in decimi per ciascuna delle due prove, mentre la votazione finale, anch’essa espressa in decimi, è frutto della media delle due votazioni, come stabilito dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca).

Richy Garino