Un'ordinanza al Consorzio Depurazione Acque del Savonese di provvedere con urgenza alla realizzazione degli interventi necessari a tutela dei pericoli per la salute e l'igiene pubblica e per la sicurezza della collettività che consistono nella riparazione e nella messa in sicurezza delle condotte fognarie in territorio del Comune di Quiliano in località Vadoni ed in località Murate.
A firmarla il sindaco di Quiliano Nicola Isetta dopo i danneggiamenti dello scorso 16-17 ottobre a causa delle violenti precipitazioni.
Il Consorzio aveva evidenziato che in località Vadoni in via Dodino sono stati scalzati dalle staffe posizionate sull'argine sinistro circa 200 metri di tubazione in acciaio che oggi si trovano in condizioni pericolose all'interno del torrente Quiliano. In località Murate invece il torrente ha scavato sotto il bauletto in cemento in cui la condotta è ricoverata e la stessa oggi è in condizioni pericolose.
Le due situazioni comportano quindi un pericolo di potenziale inquinamento difficilmente arginabile in caso di rottura delle condotte interessate dai dissesti.
Quindi i mezzi necessari per l’esecuzione dei lavori potranno accedere all’alveo del corso d’acqua interessato. L'accesso dovrà avvenire senza modificare sostanzialmente l'attuale conformazione delle sponde, solamente nelle ore lavorative ed in condizioni metereologiche ed idrologiche favorevoli.
In caso di emanazione dello stato di allerta le lavorazioni all’interno del corso d’acqua dovranno essere interrotte e i mezzi dovranno essere allontanati dall’alveo. Inoltre all'interno non deve determinarsi alcun minimo restringimento delle sezioni di deflusso e devono essere messe in atto tutte le misure di sicurezza per limitare la possibilità di erosione in presenza di scavi aperti, anche con la messa in opera di opere provvisionali, che in ogni caso non dovranno diminuire la sezione utile di deflusso.
Nel caso in cui l’effettuazione dei lavori comporti la realizzazione di rampe di accesso all’alveo e di piste di cantiere, le stesse non devono interferire significativamente con il libero deflusso delle acque e vanno rimosse a fine lavori, ripristinando l’originario stato dei luoghi.