Un rincorrersi di assonanze, musicalità, parole di una “lingua che sui sente parlare sempre meno nelle strade di Savona e che la Campanassa cerca di mantenere viso con una serie di iniziative. Una è il premio del XXVIII Concorso dialettale che viene assegnato ogni anno”.
“Con questa iniziativa abbiamo fatto rivivere il nostro dialetto - ha detto il presidente de 'A Campanassa' Dante Mirenghi - E per il nostro centenario abbiamo voluto premiare tra i vincitori degli ultimi 50 anni. La giuria ha valutato tutte le poesie ed è stata una scelta difficile perché per noi l'intera poesia dialettale ha un valore enorme”.
Le opere vincitrici di questi ultimi 50 anni hanno toccato temi più disparati a quelli più disimpegnati o trattati con ironia. Ad aggiudicarsi il premio è stato Ezio Castelli , con una poesia sulla caducità dell'esistenza umana, purtroppo scomparso; il premio è stato ritirato da un amico di famiglia.
Fin dalla sua costituzione, A Campanassa (attraverso il Gruppo di Studio Amixi d’u dialettu) promuove la conservazione e la conoscenza del dialetto con incontri, studi, ricerche, pubblicazione di testi specifici, ma anche con l’organizzazione biennale di “Concorsi regionali di poesie dialettali” intitolati (dal 1974) al poeta dialettale savonese Giuseppe Cava, noto come Beppin da Cà, rivolti anche ai bambini delle scuole primarie del territorio.
Fin dalla sua costituzione, infatti, l'associazione come sua mission quella di “promuovere ed adottare provvedimenti per la tutela e la divulgazione della conoscenza delle Patrie Memorie, con particolare cura all’uso, alla difesa e alla sopravvivenza del vernacolo sabazio”.