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Al Direttore | 18 novembre 2024, 09:10

"Riforma degli istituti tecnici: luci e ombre"

Lettera al direttore

"Riforma degli istituti tecnici: luci e ombre"

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera arrivata alla nostra redazione: 

"È stata approvata ad Agosto 2024 ed è entrata in vigore all'inizio di settembre. È la L121 2024, che istituisce la filiera formativa tecnologico-professionale in Italia. L'intenzione è di avvicinare i giovani e le giovani diplomate al mondo del lavoro e, nella sua fase iniziale, viene prevista una sperimentazione per considerarne gli effetti concreti. Guardandola da vicino se ne apprezzano alcune caratteristiche e sorgono delle preoccupazioni".

"Il percorso di studio, a parità di monte ore, si sviluppa in soli 4 anni e vede la messa a sistema di diversi soggetti: gli Istituti secondari di secondo grado come li conosciamo, le "reti" formative più ampie (denominate Campus), le ITS Academy (enti di formazione che erogano corsi a pagamento, connotati da una forte partecipazione privata, beneficiari di finanziamenti pubblici) e i centri di formazione professionale".

"Ci sarà una maggiore presenza in aula di professionisti esperti messi a disposizione dalle aziende e verrà dato più spazio alle materie tecnico-scientifiche. Il rovescio della medaglia potrebbe essere proprio l'istituzione di un sistema che disincentiverebbe un successivo inserimento universitario degli studenti e delle studentesse (costringendo quindi giovani di 14 anni ad anticipare una scelta davvero molto impattante per la loro vita); un sistema che restringerebbe ulteriormente I'accesso alle basi di una cultura umanistica ampia da parte di fasce importanti della popolazione, con la creazione di personale con scarso senso critico e una forte propensione puramente esecutiva. Infine, un sistema che segnerebbe un ulteriore passo avanti delle aziende (e della logica del profitto) nell'ambito dell'istruzione pubblica. A breve i vari collegi dei docenti delle nostre scuole saranno chiamati a decidere se entrare, gia dal prossimo anno scolastico, nella fase sperimentale (cosa che, di fatto, aprirebbe con anticipo questo modo di fare scuola nel nostro territorio)".

"Noi di Comitato Pensiero Critico abbiamo come valore fondante un'idea di scuola che educhi al' obiezione e non all'obbedienza. Vogliamo quindi esprimere le nostre forti perplessita verso una riforma che, per quanto sopra esposto, va oltre all'applicazione dell'attuale pessima logica aziendalistica del fare scuola. Sipone addirittura espressamente di trasformarla in uno strumento al servizio del bisogno congiunturale delle imprese". 

Il direttivo del Comitato Pensiero Critico (Alberto Delucis, Giulia Di Biase, Ugo Ghione, Cristina Massa, Manuela Maddaluno e Alice Mariano)

Lettera firmata

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