La nomina di Robert F. Kennedy Jr. a capo del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti, indicata dal presidente Donald Trump, ha acceso un dibattito internazionale che ha raggiunto anche l’Italia. A esprimere un giudizio severo è Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, che su X ha denunciato le implicazioni di questa scelta: “Kennedy ha un passato a favore di posizioni antiscientifiche e no-vax. Non riconosce il valore delle riviste scientifiche indicizzate, è contrario ai clinical trials e ai farmaci sia di sintesi chimica che biologici. È favorevole alla medicina naturale e all’omeopatia. Saranno anni bui per medici e scienziati di oltreoceano”.
Con un tocco di ironia, Bassetti ha poi aggiunto: “Watson, Crick ed Einstein si staranno ribaltando…”, evidenziando come l’approccio di Kennedy rappresenti un passo indietro per la scienza americana.
Pochi giorni fa, parafrasando lo slogan del presidente Trump, lo stesso dottor Bassetti aveva lanciato un appello per il rilancio del Servizio sanitario nazionale italiano: “Make Italian health system great again”. In un post sempre su X, l’infettivologo aveva sollecitato politica e istituzioni a collaborare per rafforzare il sistema sanitario, soprattutto quello territoriale, sottolineando la necessità di lasciare da parte divisioni ideologiche: “Cerchiamo tutti insieme di fare di nuovo grande il Ssn, uniti e senza inutili speculazioni politiche”.
Il messaggio arriva in un momento cruciale, in cui la sanità pubblica è al centro di accesi dibattiti sulle priorità e sulle risorse da destinare nella prossima Manovra economica.
Oltre a guardare oltreoceano, Bassetti è intervenuto anche su questioni nazionali legate alle vaccinazioni. In un’intervista all’Adnkronos Salute, ha criticato le dichiarazioni del senatore della Lega, Claudio Borghi, che ha proposto l’abolizione di ogni obbligo vaccinale. “Quando si parla della salute delle persone, dei bambini, delle vaccinazioni, non si deve fare politica”, ha affermato l’infettivologo, definendo “assurda” l’idea di eliminare gli obblighi in un momento in cui l’Italia registra un aumento preoccupante di casi di morbillo. Bassetti ha elogiato invece la linea adottata dalla Lombardia, dove si punta a rendere più efficiente l’applicazione della Legge Lorenzin.