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Agricoltura | 14 novembre 2024, 16:41

Ddl Sicurezza, l'allarme di Coldiretti: "Così si rischia di azzerare senza motivo una filiera da mezzo miliardo"

“Bocciare l’uso delle infiorescenze equipara la canapa a una sostanza illegale, nonostante l’assenza di effetti psicotropi e stupefacenti”. Stamani l'incontro al Senato

Ddl Sicurezza, l'allarme di Coldiretti: "Così si rischia di azzerare senza motivo una filiera da mezzo miliardo"

“No alla legge contro la canapa! Non cancellate il nostro futuro”. 

Questo il grido d’allarme lanciato dai produttori di canapa italiani di Coldiretti che, giunti da tutta Italia, si sono riuniti oggi a Roma con Filiera Italia e ICI (Imprenditori Canapa Italia),e hanno incontrato Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, alla presenza del presidente di Coldiretti Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo. Tra i relatori anche Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria. Presente inoltre una delegazione di Coldiretti Liguria per dimostrare con i fatti l’insensatezza della norma prevista dal Ddl Sicurezza che minaccia la sopravvivenza delle aziende. 

Il decreto, nella sua formulazione attuale, rischia infatti di azzerare immotivatamente una filiera che vale mezzo miliardo di euro, con tremila aziende agricole e trentamila posti di lavoro e un peso rilevante sull’innovazione green e sul rilancio delle zone interne. 

“Bocciare l’uso delle infiorescenze va di fatto ad equiparare la canapa a una sostanza illegale, nonostante l’assenza di effetti psicotropi e stupefacenti - commentano Gianluca BoeriBruno Rivarossa, delegato confederale -. Non possiamo permetterci di cancellare i sogni e gli investimenti di tanti giovani che su questo settore hanno scommesso il proprio futuro, costringendoli a chiudere le attività. Non a caso, oggi non è reato coltivare e lavorare le inflorescenze della canapa, trasportarle e commercializzarle, né usarle per produrre estratti e oli. Considerato che proprio la lavorazione delle infiorescenze rappresenta poi la parte più consistente del reddito dei produttori di canapa, vietarne l’utilizzo significa cancellare definitivamente anche tutti gli altri usi in una filiera già importante per l’agricoltura italiana ma dalle incredibili potenzialità. Con il paradosso che nel nostro Paese sarebbe invece permessa la vendita degli stessi prodotti provenienti dall’estero”.

“Serve lungimiranza per dare continuità alle imprese agricole che coltivano canapa, continuando sulle indicazioni chiare del passato e creare le condizioni perché vengano rispettate le normative europee” concludono Boeri e Rivarossa.

Al termine dell’incontro De Carlo ha dichiarato la propria disponibilità ad aprire un tavolo con Coldiretti e Ici per analizzare dal punto di vista tecnico la questione, trovando un punto di caduta che consenta agli agricoltori italiani di continuare a fare la propria attività e al Governo di impedire che qualcuno strumentalizzi il lavoro straordinario di migliaia di giovani per aggirare le leggi dello stato e quelle europee. 

Redazione

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