Cronaca - 14 novembre 2024, 11:53

Oss schiaffeggiata da un paziente a Cairo: è appena passata la legge contro le aggressioni al personale sanitario

L'operatrice sociosanitaria colpita da un paziente problematico. Le reazioni di sindacati e Ordine dei medici alla nuova normativa

Nel giorno in cui arriva la nuova legge che inasprisce le pene per chi aggredisce il perosnale sanitario, arriva la notizia di una operatrice sociosanitaria che all'ospedale di Cairo è stata aggredita da un paziente con problemi psichiatrici. La donna è stata colpita da uno schiaffo che l'ha fatta barcollare e cadere.

La nuova norma prevede l'arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l'arresto in flagranza differita per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti. Introdotto anche il reato di danneggiamento delle strutture sanitarie pubbliche. 

Al di la del recente caso specifico di oggi, che riguarda un paziente fragile, resta il problema delle aggressioni al personale medico, infermieristico e operatori sanitari che nel savonese sono state 55 nel 2022 e circa 70 nel 2023, colpiscono soprattutto il personale dei Pronto soccorso.

"E' una legge voluta dalla Federazione nazionale dell'Ordine – spiega Luca Corti, presidente dell'Ordine dei Medici - e di tutte quelle territoriali per un fenomeno che dopo il covid è peggiorato ad un livello direi inaudito. Anche prima c'era aggressività, ma sono aumentati i casi ed è cambiata la tipologia dell'aggressore. Ho fatto anni di Pronto soccorso e una volta c'erano dei potenziali aggressori abbastanza identificabili, come pazienti psichiatrici, tossicodipendenti, persone con problemi di alcol o pregiudicate. Ora sono persone  comuni, padri di famiglia. C'è molta tensione da parte dei pazienti per un sistema sanitario che negli ultimi 20 anni ha subito tagli e non è più in grado di dare risposte; la violenza arriva anche da questo. Si è tagliato sui medici ospedalieri, sulle scuole di specialità e la politica se ne è sempre disinteressata, a parte i ministri Speranza e Schillaci che hanno aumentato i posti; prima c'erano circa 20mila medici che non riuscivano a specializzarsi perché non riuscivano a entrare nelle scuole di specialità".

Da parte delle organizzazioni sindacali c'è soddisfazione, ma anche ulteriori richieste come quella di fare sì che l'Asl si costituisca parte civile e che sia garantita la presenza delle forze dell'ordine. "Consideriamo positiva la norma che inasprisce le pene un provvedimento necessario a tutela dei nostri colleghi- afferma Giovanni Oliveri di Fp Cisl -  Continuiamo tuttavia a sostenere la necessità nei presidi ospedalieri di un posto di polizia 24 ore su 24che garantisca un intervento immediato,  chiediamo ad ogni singola Asl che in questi casi si costituisca  parte civile destinando i risarcimenti ad un fondo per il sostegno di vittime di aggressioni".

Una misura che però agisce dopo un fatto compiuto, mentre per  Cgil si deve lavorare molto di più sulla prevenzione. "C'è un problema sociale – spiega Massimo Scaletta di Fp Cgil – perché le persone non trovano risposte  di sanità e si esasperano, in più c'è anche un fenomeno mediatico che fa inasprire questa esasperazione. I Pronto soccorso sono la porta di accesso alla sanità e dove sono più frequenti i casi di aggressione. Bisogna lavorare  sulla rete territoriale, Medici di medicina generale, ambulatori perché le risposte vengano date e poi deve esserci una sorveglianza della polizia nei Pronto soccorso. Ci sono periodi dell'anno in cui si ingolfano e, soprattutto in questi momenti, non possono essere lasciati scoperti dalla forza pubblica. Poi ben venga un inasprimento delle sanzioni, ma riguarda il post aggressione e non risolve  il problema".

Puntare di più sull'azione preventiva è il punto posto anche da Nursing up- "Non è inasprendo le pene che si fa prevenzione – spiega Enrico Boccone di Nursing Up – ben venga un inasprimento ma non credo abbia molta forza deterrente. Chiediamo invece di ripristinare, come una volta i posti di polizia negli ospedali 24 ore su 24,in modo da fare da deterrente per questo tipo di azioni, ingiustificabili, ma che a volte vedono le persone esasperate dai lunghi tempi di attesa dei Pronto soccorso  dove manca personale". 

Alla sicurezza del personale sta lavorando l'Asl. La Struttura semplice dipartimentale Servizio di Prevenzione e Protezione ha in corso un progetto che ha già attivato uno sportello di ascolto, corsi per limitare il conflitto e un contatto diretto dei Pronto soccorso con le forze dell'ordine e sta valutando l'ipotesi di costituirsi parte civile in caso di aggressione al personale.