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Attualità | 13 novembre 2024, 12:16

Porti di Genova e Savona, l'Assostampa Ligure: “I commissari evitano i giornalisti. Inaccettabile da chi gestisce un ente pubblico"

“Un comportamento che non solo va contro il diritto di cronaca ma anche contro il sacrosanto diritto dei cittadini ad essere informati”

Porti di Genova e Savona, l'Assostampa Ligure: “I commissari evitano i giornalisti. Inaccettabile da chi gestisce un ente pubblico"

“I due commissari dei porti di Genova e Savona, l'ammiraglio Massimo Seno e il professor Alberto Maria Benedetti, evitano di incontrare i rappresentanti dei giornalisti liguri da oltre due mesi, ovvero dal 9 settembre scorso quando una richiesta di incontro è stata inviata ai vertici dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Non solo: sono ormai quotidiane le lamentele da parte dei giornalisti liguri impossibilitati a svolgere il proprio lavoro perché non riescono ad ottenere risposte dai vertici di Palazzo San Giorgio su argomenti che riguardano le numerose attività portate avanti dall’ente pubblico che amministra e controlla il più grande sistema portuale italiano”.

Lo scrivono in una nota dall’Associazione Ligure dei Giornalisti, che spiegano: “Si tratta di un atteggiamento totalmente inaccettabile: un comportamento che non solo va contro il diritto di cronaca ma anche contro il sacrosanto diritto dei cittadini ad essere informati”.

"Qualche giorno fa – denuncia Matteo Dell'Antico, segretario dell'Associazione Ligure dei Giornalisti – siamo arrivati all'assurdo con la convocazione, da parte dell'Authority, di una conferenza stampa dove ai giornalisti è stato chiesto di fare sì domande ma solo ed esclusivamente via mail e tre giorni prima della data di convocazione della conferenza. Come se tutto questo non bastasse, la stessa conferenza è stata poi annullata poche ore prima dell’inizio. I giornalisti meritano rispetto così come lo meritano i cittadini. Per questo motivo continueremo a denunciare, come abbiamo sempre fatto, atteggiamenti di questo tipo che non solo vanno contro le più elementari regole di buona educazione ma impediscono agli organi di stampa di svolgere il proprio lavoro”.

Redazione

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