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Attualità | 10 novembre 2024, 07:43

Finale, il "Covo" non esiste più: demolita l'ex discoteca che fece ballare generazioni di finalesi (FOTO)

La struttura della Marina di Capo San Donato sarà trasformata in appartamenti di lusso affacciati sul mare

Finale, il "Covo" non esiste più: demolita l'ex discoteca che fece ballare generazioni di finalesi

C'era una volta una discoteca affacciata sul mare nostrum, dalla quale aspettare la notte del divertimento lasciandosi rapire dal romanticismo del tramonto oppure ballare tutta la notte fino a restare abbagliati dalle luci dell'alba. 

Ora quella "rotonda sul mare" affacciata sulla Marina di Capo San Donato, a Finale, non esiste più. Al suo posto sorgeranno alcuni appartamenti di lusso coi lavori, affidati all'impresa EcoEdile Verus, cominciati in settimana con le demolizioni di parte del vecchio edificio nell'ala di ponente.

E non è casuale la citazione del brano del grande Fred Bongusto. Lui, Franco Califano, Rocky Roberts e poi, in epoca più recente, Gigi D'Agostino, Christina Marchi e Tube8: le serate del Covo hanno ospitato nelle loro lunghe stagioni fior fiore di cantanti e dj.

Tanti gli artisti ospitati e tanti anche i nomi. A cominciare dagli anni '50, quando il locale aveva aperto come "Dancing Marinella" guidato da Pier Carlo Ghigliazza, per poi diventare "Covo", quasi ad annunciare l'intenzione di volersi porre come alternativa ponentina del ben più celebre locale di Santa Margherita Ligure, negli anni '70, quando la gestione era passata a Santiago Nenne Podestà. Tale era rimasto poi per una trentina d'anni, restando sempre un punto fermo nella movida di giovani e meno giovani, poi aveva chiuso per riaprire a inizio anni 2000 come "Baia delle Stelle" e poi "Matisse" e ancora "Deghere".

L'ultima fiorente gestione fu, prima dell'ultima che ha portata alla chiusura definitiva del locale da ballo, quella dal 2009 al 2012 della società che gestiva anche lo Sporting Club di San Bernardino che fece tornare la discoteca "Il Covo". E proprio Fabrizio Fasciolo, gestore nonché presidente di Silb (Sindacato dei Locali da Ballo), commenta: "Essendone stato gestore è un dispiacere, di tutte le discoteche affacciate sul mare è una delle più belle non solo nel savonese. Però bisogna considerare un dato: nel 1986 quella di Savona era la seconda provincia turistica dopo Forlì per presenze, c'erano 126 discoteche. Oggi, quelle ufficiali non arrivano a 15. Purtroppo dal punto di vista economico per gestire una discoteca, mettendola a norma, ci vogliono veramente tanti soldi".

Insomma, un altro pezzo dell'epoca d’oro per i locali da ballo se ne va definitivamente sotto ai colpi delle ruspe, portando con sé un velo di nostalgia per quegli anni della Finale regina della Riviera di Ponente che chissà se tornerà.

Mattia Pastorino

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