Avrebbe confermato il litigio notturno avuto per ragioni economiche con un minimo contatto fisico avuto con la donna. Successivamente era poi deceduta.
È stato interrogato nuovamente questo pomeriggio dal Pubblico Ministero Luca Traversa per provare a cercare di chiarire una vicenda che aveva ancora diversi contorni poco chiari, Maurizio Ferrigno, il 67enne che era stato arrestato dopo la morte della compagna, la 68enne Laura Guazzotti, trovata senza vita in un'abitazione di Piazzale Moroni a Savona.
L'uomo è stato riascoltato in Procura visto che dagli esami tossicologici ed istologici non erano emerse sostanziali novità.
Ferrigno, lo scorso 17 luglio, aveva allertato i vicini di casa e i soccorsi, richiedendone l’intervento nella propria abitazione, riferendo al personale del 118 di aver rinvenuto, all’interno della propria camera da letto, il corpo esanime della convivente.
Sul posto era intervenuto il personale delle Volanti, della Squadra Mobile, della Polizia Scientifica oltre al Pm Traversa che ha coordinato le indagini.
Il medico legale, sopraggiunto, aveva proceduto ad un primo esame del cadavere dal quale erano emersi lividi sul corpo della donna. Il giorno successivo era stata volta l'autopsia e non erano emersi dettagli se non poter constatare un'ecchimosi sul petto e altri lividi sul corpo e appurare che la donna non avesse precedenti patologie.
A seguito delle contestazioni che gli erano state rivolte dagli investigatori Ferrigno aveva confessato che, durante la notte, al culmine di una lite dovuta alle continue richieste di denaro da parte della compagna, aveva colpito la donna all’altezza del petto.
Dagli accertamenti effettuati nell’immediatezza non risultavano esserci stati precedenti interventi per liti tra i due. La coppia risultava già segnalata ai servizi sociali comunali per pregresse situazioni di disagio.
All'interno dell'abitazione l'uomo aveva una valigia pronta con vestiti (non avrebbe motivato il fatto) e secondo quanto appurato sarebbe stato beneficiario di recente di un'ingente somma in eredità (nel suo portafoglio erano presenti ben 4mila euro).
L'uomo in più occasioni era stato ascoltato dal Pubblico Ministero e nell'udienza di convalida dal Giudice per le Indagini Preliminari Alessia Ceccardi e aveva fornito una sua versione dei fatti che aveva delle discrepranze e contraddizioni.
La Procura dovrebbe confermare l'accusa di omicidio preterintenzionale.