Attualità - 07 novembre 2024, 09:30

Garlenda: sold out per l’incontro con Giovanni Impastato, che ha proposto una riflessione sul tema della lotta alla mafia. (Foto)

All’evento organizzato dall’Anpi con il patrocinio del comune sono stati presenti il magistrato Paolo Luppi, il giornalista Claudio Porchia, il sindaco Alessandro Navone e Dino Morando presidente Anpi Ceriale.

L’evento tanto atteso, si è svolto nella palestra comunale, che gremita in ogni ordine di posto ha accolto Giovanni Impastato, fratello di Peppino, il giovane attivista barbaramente assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Durante la serata, Giovanni ha presentato il suo libro "Mio fratello. Tutta una vita con Peppino", un'opera che esplora la vita e l'eredità di un uomo che ha dedicato la sua esistenza alla lotta contro la criminalità organizzata.

L’incontro, moderato da Dino Morando, presidente dell’ANPI di Ceriale, ha visto la partecipazione di relatori di spicco, tra cui il magistrato Paolo Luppi, che ha offerto una panoramica inquietante sulla presenza e l'influenza della mafia nella regione Liguria. Ha richiamato l’attenzione sull’importanza di rimanere vigili e consapevoli di queste problematiche, sottolineando come la mafia non sia solo un fenomeno lontano, ma un problema attuale e radicato anche nella nostra realtà locale.

Il giornalista Claudio Porchia ha poi introdotto Giovanni Impastato, mettendo in luce la figura straordinaria di Peppino, un giovane coraggioso e profondamente impegnato nel contrasto all'illegalità. La storia di Peppino è una testimonianza di come il coraggio e la determinazione possano generare un impatto duraturo e contagioso, alimentando un movimento collettivo di resistenza alla mafia. Giovanni ha voluto sottolineare che la lotta di Peppino non si è fermata con la sua morte, ma ha continuato a vivere e a ispirare nuove generazioni nella lotta per la giustizia e la verità.

L’atmosfera della serata è stata carica di emozione e impegno civico. Il pubblico, numeroso e attentamente presente, ha posto numerose domande sia al magistrato che all’autore, che ha risposto con sincerità e passione, riscuotendo grandi applausi, segno evidente che la storia di Peppino continua a toccare profondamente il cuore di chi lotta per una società libera dalla mafia.

Il sindaco di Garlenda, Alessandro Navone, ha espresso la propria soddisfazione per il successo dell'evento e ha portato i saluti da parte dell’amministrazione comunale, evidenziando l’importanza del tema trattato.

“È stata un’occasione importante – ha detto nelle conclusioni Dino Morando – per riflettere e confrontarsi sui temi della legalità. Abbiamo avuto l'opportunità di discutere su come combattere la corruzione, lo sfruttamento umano e lavorativo, e su come lottare per la verità e la giustizia. È fondamentale coltivare il senso civico, l'impegno e la coerenza, elementi essenziali per costruire una comunità attiva e consapevole.”

Marina Salvetto