Attualità - 05 novembre 2024, 08:45

Trent’anni dall’alluvione che mise in ginocchio Albenga il 5 novembre 1994

Oggi, il ponte rosso sul Centa, inaugurato un anno dopo l’evento calamitoso, unisce Albenga e il quartiere di Vadino, emblema della rinascita di una città ferita

Trent’anni anni da quel tragico 5 novembre 1994 ad Albenga. Trent’anni dall’alluvione che cambiò per sempre il volto e il cuore della città. Un sabato in cui l’odore del fango e l’acqua invadente, spinta dalla piena del fiume Centa, sembravano imprigionare ogni angolo della città, riducendola a un campo di devastazione.

Già nel pomeriggio, il Centa aveva iniziato a gonfiarsi, per poi straripare e causare danni anche all’antico ponte in ferro che collegava il centro storico al quartiere di Vadino. In un attimo, Albenga si ritrovò isolata: interrotte la linea ferroviaria e la via Aurelia, mentre il mare infuriato cancellava la spiaggia. Le strade del centro storico si trasformarono in piccoli torrenti, mentre i commercianti cercavano disperati di proteggere i negozi e i cittadini si ritrovavano prigionieri di una pioggia violenta e incessante. Tempi lontani, ma non così tanto, purtroppo.

Il sindaco dell’epoca, Angioletto Viveri, fu tra i protagonisti di quelle drammatiche ore, insieme ai soccorritori che cercavano di rispondere a una città messa in ginocchio dal fango e dall’acqua.

Oggi il ponte rosso sul Centa, inaugurato nel dicembre del 1995, unisce Albenga e Vadino come un segno della forza e della rinascita di una città ferita. A quasi trent’anni da quel giorno drammatico, il ponte non è solo un collegamento tra due rive, ma un "monumento" alla resistenza e al coraggio di una comunità che ha saputo rialzarsi, che non ha dimenticato e che spera non debba mai più rivivere quei tragici momenti.