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Eventi | 31 ottobre 2024, 09:01

Savona eccidio del Priamar, il 1 novembre si ricordano i 6 antifascisti uccisi al Bastione della fortezza

Domani ricorre l'80° Anniversario dell' eccidio del 1944

Savona eccidio del Priamar, il 1 novembre si ricordano i 6 antifascisti uccisi al Bastione della fortezza

Venerdì 1 novembre si svolgerà la Cerimonia in ricordo dell’eccidio dei sei patrioti savonesi uccisi il giorno dei Santi del novembre 1944 (Giuseppe Baldessari di anni 26 "Fedo", Pietro Cassani carabiniere di anni 39, Luigia Comotto di anni 68 , Paola Garelli sappista "Mirka" di anni 28, Franca Lanzone "Tamara" di anni 25, Stefano Peluffo capo del fronte della Gioventù di anni 18 "Mario" e Penna" decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare) , come rappresaglia voluta dai fascisti a seguito dell'azione partigiana del 30 ottobre 1944 in cui venne giustiziato Giorgio Massabò membro del Tribunale Speciale Fascista. 

"Naturalmente la rappresaglia andò a colpire patrioti arrestati in precedenza - spiegano gli organizzatori - , da pochi giorni, ma quelle porche ore , in quei pochi giorni vi era stato il trattamento usuale da parte dei fascisti, minacce, botte, torture fisiche e il coinvolgimento dei famigliari, per costringere i patrioti a parlare a dare informazioni o nomi di altri partigiani; nessuno parlò tutti eroi fino alla fine".  

"Il 1 novembre 1944 le Brigate Nere e i San Marco organizzarono la rappresaglia nel bastione meridionale della Fortezza del Priamar , alla stessa maniera del "Natale di Sangue del 1943" dove trucidarono sette patrioti al Forte della Madonna degli Angeli e del 5 aprile 1944 in Valloria (nel piazzale interno dell'attuale ospedale San Paolo), dove la rappresaglia dei nazifascisti colpì 13 patrioti". 

"La Città di Savona non ha mai dimenticato il sangue versato dai combattenti partigiani , morti nei campi nazisti deportati il 1 marzo 1944 , quando i lavoratori delle fabbriche sfidarono con lo sciopero l'occupante nazifascista , ecco perché il Comune di Savona , l'ANPI Provinciale di Savona, l'ISREC "Umberto Scardaoni" e l'ANED di Savona e Imperia e il Comitato Antifascista hanno voluto organizzare questa importante Cerimonia".

Questo il programma : 

Ore 9,00 deposizione di una corona di alloro al monumento posto nel luogo della fucilazione all'interno dell'Area Portuale di Savona 

Saluto del Sindaco della Città di Savona Avv. Marco Russo 

Saluti Istituzionali 

Orazione Ufficiale in ricordo dei sei fucilati del 1 Novembre 1944 da parte del Segretario Generale della CGIL di Savona Andrea Pasa 

A seguire sarà deposta una corona di alloro alla lapide posta nel giardino dell'Asilo Regina Margherita

"Sono passati 80 anni dall'eccidio fascista del 1 novembre - affermano gli organizzatori - , e come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme al Presidente della Repubblica Federale Tedesca in occasione del ricordo della strage nazifascista di Marzabotto , la Repubblica si inchina nel ricordo di tutte le vittime innocenti, a distanza di più di 80 anni la Città di Savona decorata della Medaglia d'Oro al Valor Militare si inchina ai suoi martiri dove diventa necessario farlo per non dimenticare". 

"Dobbiamo portare avanti la Memoria dei caduti , nei confronti delle giovani generazioni al fianco delle Istituzioni libere e democratiche nate dalla lotta di Liberazione e con la nascita della Costituzione antifascista".

"Nelle lettere dei condannati a morte della Resistenza i martiri, hanno lasciato come Testamento alle future generazioni quei comandamenti di Pace , di libertà per ogni popolo , di Giustizia sociale contro qualsiasi guerra, o violenza o di odio razziale contro uomini, donne e bambini oltre a difendere la Memoria come ricordava Primo Levi dei "sommersi e dei salvati".   

"In questo modo vogliamo ribadire che senza il pilastro cardine dell'antifascismo la Memoria rischia di essere cancellata, ed è necessario, come più volte ribadito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella : " Il 25 aprile fu lo sbocco di un vero e proprio moto di popolo: la qualifica di "resistenti" va estesa non solo ai partigiani, ma ai militari che rifiutarono di arruolarsi nelle brigate nere e a tutte le donne e gli uomini che, per le ragioni più diverse, rischiarono la vita per nascondere un ebreo, per aiutare un militare alleato o sostenere chi combatteva in montagna o nelle città"

Redazione

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