"Rigassificatore no a Vado, sta a Piombino". "A Piombino fra un anno e mezzo andrà via".
La nave rigassificatrice Italis Lng non la vuole più nessuno, dal neo presidente regionale Marco Bucci sostenuto da una coalizione di centrodestra passando per il Governatore della Regione Toscana l'esponente del Partito Democratico Emilio Giani. Un corto circuito prettamente politico che va avanti ormai da mesi e mesi e a questo punto le "promesse" elettorali non valgono più. E il giorno della vittoria Bucci non ha fatto passi indietro.
"Non ha senso dal punto di vista tecnico, le dorsali del gas sono sul Tirreno e sull'Adriatico e il rigassificatore deve essere vicino ale dorsali, non può essere lontano così facciamo 450 milioni di tubi per arrivare alle dorsali, non ha senso. Il rigassificatore è a Piombino e sta lì. Punto. E' il posto ideale" ha precisato il neo presidente della Regione Liguria.
Giani però come già fatto quando la disfida ligure era in piedi (creando una sorta di cortocircuito interno dem tra lui e il candidato Andrea Orlando) ha puntualizzato che la nave andrà via dal porto di Piombino come da accordi con il Governo Meloni.
"Al Governo sarà chiesto, dopo i tre anni, dove andrà il rigassificatore oggi a Piombino, perché l'autorizzazione ce l'ha, per quello che mi riguarda, per i tre anni - ha detto Giani - Bucci è stato eletto Ministro o Governatore della Liguria? Se è stato eletto Ministro, prendo atto che il governo non vuole dar seguito alle indicazioni che ho dato nell'ordinanza di tre anni a Piombino. La banchina del porto deve tornare alle sue funzioni che sono quelle di Piombino centro di scambi, di commercio, di attività sia da un punto di vista siderurgico, sia da un punto di vista strettamente inerente all'attività a vasto spettro di un porto".
Lo stesso sindaco di Piombino, in quota Fratelli d'Italia, Francesco Ferrari, ha ribadito la linea adottata da Giani. "Capisco la posizione del neo eletto presidente Bucci, al quale vanno le mie sincere congratulazioni, ma la situazione non può essere guardata esclusivamente dal punto di vista delle risorse economiche necessarie. Il rigassificatore ha l’autorizzazione a rimanere nel porto di Piombino per tre anni, ovvero fino al 2026, non un minuto di più. A sostegno di questo c’è anche una sentenza del Tar. Il porto di Piombino non è il posto adatto a un impianto simile, trascorsi i tre anni dovrà andare via" puntualizza il primo cittadino del comune in provincia di Livorno.
Nel frattempo nel savonese i territori coinvolti del progetto hanno comunque dato un segnale, nonostante l'esito del voto. A Savona città, Vado Ligure, Quiliano, Cairo Montenotte e Carcare (solo ad Altare ha vinto Bucci), la coalizione di centrosinistra ha visto prevalere, opponendosi come già fatto con le molteplici manifestazioni. C'è da stare certi che nel caso quei territori continueranno a non abbassare la testa.