"Ci spiace che su questa importantissima vicenda dell’ingresso del privato nella gestione dell’acqua nell’imperiese le associazioni dei consumatori non siano state informate né udite dal commissario Scajola circa la tipologia e le competenze dei membri della commissione che deve valutare l’ingresso dei privati in Rivieracqua".
Lo affermano in una nota Assoutenti, Onda Ligure Consumo Ambiente, Adiconsum, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori, Sportello Consumatore.
"Ricordiamo sommessamente che gli utenti sono i destinatari finali del servizio idrico, quelli cioè che pagano la bolletta, e che la legge prevede per questo tipo di utenti una specifica rappresentanza delle associazioni dei consumatori sia nei confronti di Arera che della Regione Liguria, con l’ATO che si ostina, nonostante le nostre richieste formalizzate fin dal mese di luglio, a non riceverci".
"A questo punto non ci resta che nominare una “contro-commissione” composta da esperti di grande competenza per contribuire in maniera costruttiva e trasparente all’ingresso di un socio privato nell’attuale società di gestione del servizio idrico nell’Ato imperiese. Nella giornata di lunedì forniremo i nomi e nello stesso tempo formalizzeremo anche i costi che i privati dovranno sopportare per rimborsare gli utenti per i mancati servizi nella fornitura dell’acqua e nella depurazione che da una prima stima approssimativa analisi si aggira su una cifra non inferiore a 10 milioni di euro".
"Costi che ci chiediamo perché non siano stati evidenziati dall’Autorità di bacino. È bene invece che nella massima trasparenza ACEA Molise srl di Termoli (Campobasso), A2A Ciclo idrico spa di Brescia e la genovese IRETI spa, del gruppo IREN, sappiano a che cosa vanno incontro", concludono.