"Questi giorni di bel tempo stanno permettendo di velocizzare le attività tecniche di verifica e perizia sulle infrastrutture danneggiate dagli eventi alluvionali del 16/17/18 e 26/27 ottobre scorsi. Dalla prima ricognizione sono emerse oltre 25 criticità sul territorio che hanno impattato sia sulla viabilità comunale, sia sul reticolo idrografico del territorio, senza contare i danni subiti dai privati e dalle aziende agricole". Così Alessandro Oddo, sindaco di Tovo San Giacomo, aggiorna sull'attuale situazione del paese della Val Maremola, uno tra i più colpiti dal maltempo dei giorni scorsi.
"Un primo resoconto dei costi per il ripristino delle strade e delle altre infrastrutture danneggiate ammonta ad oggi ad oltre 1.200.000,00 euro, somma che, come si può ben comprendere, va oltre a capacità di spesa del Comune di Tovo San Giacomo - spiega ancora il primo cittadino - Per questo motivo, facendo seguito a quanto già fatto dalla Provincia di Savona e da altri comuni, ho scritto al Prefetto ed al nuovo Presidente della Regione Liguria affinché si attivino presso il Consiglio dei Ministri per la dichiarazione dello stato di calamità naturale che permetterebbe una più celere e serena azione di ripristino dei danni".
"Nel frattempo, il comune ha già deliberato la somma di 30.000,00 euro (destinati inizialmente ad altri lavori pubblici) per i primi interventi di bonifica e pulizia, mentre l'Ufficio Tecnico comunale sta completando le perizie per i lavori da eseguire in somma urgenza - continua Oddo - per questi, che ammontano a circa mezzo milione di euro, il Comune sta pensando all'accensione di un mutuo e l'Ufficio ragioneria sta completando le pratiche per la verifica della sostenibilità finanziaria. Questa somma servirà per intervenire, in somma urgenza, sulle due delle principali criticità lasciate dai nubifragi: via Costino a Bardino Vecchio e via Lavrio a Bardino Nuovo".
"Come anticipato ai consiglieri comunali a margine della seduta del Consiglio di lunedì scorso, per via Costino si sta valutando la sua riapertura a senso unico alternato, limitata però ai mezzi fino a 35 quintali e con una limitata larghezza. La decisione sarà presa non appena saranno giunte le ultime perizie geologiche sulla frana che ha scalzato metà del ponte di Costino lasciando per fortuna intanto la parte più vecchia dello stesso. Il lavoro dovrebbe prevedere la realizzazione di un nuovo impalcato adiacente al vecchio ponte che andrebbe così a sostituire la parte danneggiata".
"Per via Lavrio, invece, la situazione è più complessa di quello che a occhi nudi potrebbe apparire - conclude infine il sindaco tovese - infatti la frana che aveva interrotto la strada, poi sgomberata già il 19 ottobre, ha messo in evidenza un movimento franoso più profondo che sta scalzando la base del versante e quindi giudicato dai geologi assai preoccupante. Le ipotesi di intervento qui prevedono invece una serie di palificazioni a monte ed una serie di tiranti a valle in modo da consolidare il versante e stabilizzare la frana. Le tempistiche sono quindi dettate dalle procedure amministrative e dalle perizie tecniche fondamentali per garantire la sicurezza".