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Economia | 29 ottobre 2024, 10:15

Consumatori, Polliotto (Unc): “Case green, come comportarsi”

Parla la Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Consumatori, Polliotto (Unc): “Case green, come comportarsi”

Edifici a zero emissioni entro il 2050: è l’obiettivo della cosiddetta direttiva Case Green, che prevede la ristrutturazione degli edifici esistenti per renderli più efficienti dal punto di vista energetico e indipendenti da combustibili fossili con impianti fotovoltaici, cappotti termici, nuovi infissi e pompe di calore. 

Prima scadenza il 1° gennaio 2025, quando termineranno tutti gli incentivi per acquistare una caldaia a gas in vista del 2040, anno in cui le caldaie a metano dovranno essere totalmente eliminate. 

L’obiettivo della direttiva, che si inserisce nel grande piano europeo per la transizione energetica Green Deal, è ridurre il consumo e le emissioni di gas inquinanti degli edifici di tutta Europa entro il 2035, per puntare alla realizzazione di immobili totalmente a zero emissioni entro il 2050. 

Negli edifici residenziali esistenti i consumi dovranno essere ridotti, attraverso interventi di efficientamento energetico, del 16% entro il 2030 e del 20/22% entro il 2035. Si dovrà partire con le ristrutturazioni dagli edifici più energivori, quelli, cioè, che consumano di più.  Gli edifici di nuova costruzione, invece, dovranno essere a emissioni zero, dal 1° gennaio 2028 per gli edifici di proprietà pubblica, e dal 1° gennaio 2030 per quelli privati.  La direttiva europea Case green (tecnicamente, Energy performance of building directive, Epbd) è in vigore dal maggio 2024 e gli Stati membri devono recepirla entro due anni.  Ogni Stato adotterà un suo piano nazionale per adeguare gli edifici ai nuovi standard energetici europei e ognuno di essi deciderà su quali edifici concentrarsi. Ciascuno Stato membro può definire le proprie politiche pubbliche per raggiungere gli obiettivi, per esempio come saranno finanziate le ristrutturazioni o decidere di non applicare le norme minime di prestazione energetica ad alcune categorie come edifici storici, luoghi di culto ed edifici utilizzati per un periodo limitato dell’anno”, spiega Patrizia Polliotto.

L’unico vincolo è che almeno il 55% della riduzione dei consumi venga dalla ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori. 

Oggi gli edifici residenziali in Italia sono oltre 12 milioni, 6 su 10 costruiti più di cinquanta anni fa. In Italia la maggioranza degli edifici è a bassissima efficienza energetica e dei 3 milioni di immobili certificati con un APE, l’attestato di prestazione energetica, quasi il 30% è in classe G, la più bassa, e oltre il 22% in classe F. 

L’Italia ha tempo fino al 31 dicembre 2025 per recepire la direttiva europea. 

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

c.s.

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