"La situazione in Val Bormida è drammatica. Capisco che ci sono state le elezioni, ma in Valle è complicato per i cittadini con le abitazioni andate in frantumi, per le piccole-medie-grande imprese, le infrastrutture e le strade".
Lancia un appello al neo presidente della Regione Marco Bucci il segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa dopo che lo scorso fine settimana i comuni valbormidesi sono finiti in ginocchio a causa del maltempo con danni incalcolabili soprattutto a Cairo Montenotte e Carcare. Ma non solo.
"Il presidente della Regione la prima cosa che deve necessariamente fare è lavorare perché sia riconosciuto lo stato di calamità naturale a tutto il territorio valbormidese e conseguentemente con il Governo mettendosi d'accordo per interventi rapidi sia economici per chi ha perso quasi tutto e normativi per i prossimi mesi e anni - prosegue il segretario della Camera del Lavoro savonese -Bisogna che le amministrazioni locali, le associazioni datoriali, la Prefettura, il Governo e la Regione monitorino quello che potrà accadere nell'apparato produttivo savonese".
Alta l'attenzione sul futuro produttivo e industriale della Valle che dopo i danni del maltempo rischia di perdere un'attrazione che stava cercando di riprendere. Focus anche sulla messa in sicurezza del territorio che ogni qualvolta si presentano violente precipitazioni fa mettere in luce una grande fragilità.
"Sono estremamente preoccupato che qualche imprenditore possa decidere di utilizzare l'alluvione come scusa per poter spostare l'attività e la produzione dalla provincia di Savona. Sarebbe una cosa deflagrante in una provincia che già soffre una difficoltà non indifferente sull'apparto produttivo e impoverirebbe chiunque" puntualizza Pasa - Come chiediamo da anni inascoltati ci vuole anche una discussione approfondita e concreta rispetto a ciò che il territorio necessita dal punto di vista del dissesto idrogeologico. C'è un accordo che Cgil, Cisl e Uil avevano fatto con la Regione Liguria, bisogna riprenderlo perchè è necessario fare le cose che non sono state fatte".