Attualità - 24 ottobre 2024, 08:10

Il Meteorologo Ignorante a Ceriale: “Eventi calamitosi sempre più frequenti, bisogna puntare sulla didattica per l’autoprotezione attiva”

Il genovese Gianfranco Saffioti, durante l’incontro con i cittadini organizzato da Pro Loco in collaborazione con UniTre e il Comune di Ceriale, ha spiegato con chiarezza conseguenze del cambiamento climatico, il rischio idrogeologico e l’impatto delle allerte meteo sulla vita quotidiana

“Il tempo che cambia” al centro dell’incontro con il Meteorologo Ignorante, alias Gianfranco Saffioti, che si è tenuto a Ceriale, parte del ciclo “Parole in Movimento” organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con UniTre e il Comune di Ceriale. Il noto divulgatore social ha parlato con chiarezza, spiegando che il clima sta cambiando: un dato di fatto. Ma tutti possiamo fare autoprotezione.  “I cittadini devono imparare a utilizzare strumenti di autoprotezione attiva – spiega il Meteorologo Ignorante, o più semplicemente Igno -, come pluviometri e radar, ad esempio per monitorare il rischio in tempo reale. E poi studiare meteorologia, climatologia, geologia, per saper affrontare gli eventi più pericolosi. Gli adulti di domani devono essere più preparati di quelli di oggi”.

Il noto divulgatore e blogger genovese, nel corso della tappa dell’Ignotur a Ceriale, ciclo di incontri dedicati a una meteorologia non convenzionale e accessibile a tutti, si è focalizzato sulle conseguenze del cambiamento climatico, il rischio idrogeologico e l’impatto delle allerte meteo sulla vita quotidiana. Ha spiegato come i recenti eventi estremi, compresi quelli che hanno colpito la piana ingauna, siano conseguenza di anomalie climatiche. “Il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico accumulano calore in eccesso, portando a una maggiore frequenza e intensità di piogge. Purtroppo, gli eventi alluvionali che una volta si verificavano ogni duecento o cinquecento anni, ora accadono quasi annualmente”. Igno ha sottolineato che questa nuova normalità rende indispensabile un ripensamento del territorio.

La discussione si è poi spostata sull’agricoltura, settore chiave per la Piana di Albenga, che risente fortemente dei cambiamenti climatici. “La nostra regione, come l'Emilia-Romagna, vede le sue aree agricole sottoposte a un forte sfruttamento, ormai incompatibile con la nuova realtà climatica”, ha continuato Saffioti, sottolineando nel contempo l’importanza di politiche nazionali per incentivare il ritorno alla campagna, recuperando le zone rurali e montane per ridurre la pressione sulle aree più esposte a rischi ambientali.

Purtroppo, il clima, per il futuro, non promette nulla di buono. Ma, secondo il Meteorologo Ignorante, i Comuni si potrebbero coalizzare, invece di muoversi singolarmente, per migliorare i sistemi di monitoraggio meteorologico. “Non si può evitare l’evento calamitoso – ha detto – ma almeno non si perdono vite umane, che resta sempre l’aspetto più importante.

Insomma: non possiamo più permetterci di ignorare i segnali della natura. “Il cambiamento climatico c'è, ma possiamo fare di più per mitigare i danni e salvaguardare vite umane”, ha sottolineato Saffioti, ricordando l'importanza di un’educazione continua, oggi più che mai indispensabile, alla meteorologia e alla gestione delle emergenze.