“Come Capitano Ultimo posso dire che quello che mi piace del sindaco Bucci è il suo modo civico di affrontare la politica che è risolvere i problemi della gente. Rivedo in lui molto di Iole Santelli, vedo questa voglia di contrapporsi ai prepotenti, ai violenti, alle mafie, senza ergersi a super uomo. Dialogando con le istituzioni e mettendosi a disposizione delle istituzioni che hanno il dovere di svolgere la lotta alla mafia e di difendere le altre istituzioni. Quindi lo incoraggio e lo voglio sostenere in questa sua azione civica. Il civismo è la nuova politica”. Sergio De Caprio, il capitano Ultimo che come capo unità del Ros dei carabinieri arrestò il boss mafioso Totò Riina ed è diventato uomo simbolo della lotta alla criminalità organizzata, parla così del candidato presidente in un video diffuso sui social.
“Ringrazio delle lusinghiere parole il Capitano Ultimo – commenta Marco Bucci - uno straordinario servitore dello Stato al quale va la nostra gratitudine per il compito svolto a tutela delle istituzioni e del popolo italiano. Nella mia attività di sindaco e commissario di governo ho sempre dato importanza alla lotta alla criminalità organizzata, lo testimonia quella che è stato fatto per la ricostruzione del ponte di Genova, con la collaborazione di Anac e Prefettura”.
“Abbiamo costruito un modello snello ed efficace - aggiunge il candidato presidente - che ha permesso di evitare ogni infiltrazione malavitosa nel cantiere della demolizione del Morandi e nella costruzione del San Giorgio. Lo stesso che stiamo utilizzando per la Diga e il tunnel subportuale. Ma anche con il tema dei beni confiscati alla mafia che vede il Comune di Genova attivissimo nella riqualificazione e assegnazione di locali destinati alle associazioni del territorio. La lotta alla criminalità organizzata si dimostra con fatti concreti come quelli che ho portato avanti come sindaco e commissario e che porterò avanti come presidente della Regione Liguria. C’è invece chi in questi giorni sta cercando di dipingere la Liguria come una terra di malavitosi: non è tollerabile chi, tra i nostri avversari per propaganda, infanga il buon nome della nostra terra”.