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Attualità | 22 ottobre 2024, 17:00

Il rapporto economico della Provincia della Camera di Commercio: nel 2023 flessione dell'occupazione ma aumentano i residenti

La pubblicazione curata con la collaborazione scientifica del Centro Studi Tagliacarne di Roma. Il costo del denaro rallenta gli investimenti delle imprese

Il rapporto economico della Provincia della Camera di Commercio: nel 2023 flessione dell'occupazione ma aumentano i residenti

Questo pomeriggio, nella sede di Savona della Camera di Commercio Riviere di Liguria, è stato presentato il “Rapporto economico provinciale 2023”, pubblicazione che l’ente ha curato con la collaborazione scientifica del Centro Studi Tagliacarne di Roma, al fine di mettere a disposizione del territorio analisi approfondite sulle dinamiche provinciali collocate nel contesto regionale e nazionale.

Dopo l’intervento introduttivo di Alessando Berta, vice presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria, Paolo Cortese, responsabile Osservatori locali del Centro Studi Tagliacarne, ha illustrato l’analisi dei principali indicatori demografici ed economici della provincia. Iolanda Conte di Uniontrasporti si è invece concentrata sul tema delle infrastrutture e delle priorità per il sistema economico territoriale, mentre Maurizio Conti, professore del Dipartimento di Economia dell’Università di Genova, ha tratteggiato un focus sulle dinamiche della popolazione, l’imprenditorialità e la crescita economica. L’incontro è stato moderato dal giornalista savonese Sandro Chiaramonti.

Questi gli elementi salienti che emergono dai dati dell’economia provinciale savonese.

La popolazione

La popolazione della provincia di Savona si attesta, ad inizio 2024, sulle 268 mila unità. Nel 2023, in linea con l’andamento generale della regione di appartenenza, la popolazione è cresciuta lievemente (+0,8 per mille) a fronte di una leggera decrescita su scala nazionale (-0,1 per mille). Strutturalmente, la popolazione provinciale è anziana (come del resto in tutta la Liguria). L’indice di vecchiaia, che rapporta la popolazione over 64 con gli under 14, si attesta nel 2023 al 296,9%, quasi cento punti percentuali in più rispetto alla media nazionale.

Il mercato del lavoro

Il mercato del lavoro provinciale, nel 2023, registra una flessione del tasso di occupazione totale, fino al 64,2% (Italia 61,5%), che ne discosta la dinamica rispetto al corrispondente incremento registrato nella regione. I cali occupazionali più significativi si sono registrati nell’agricoltura e nel manifatturiero. In questo secondo settore, peraltro, l’occupazione regionale e nazionale aumenta, lasciando intravedere difficoltà specifiche per il manifatturiero locale. Diminuisce anche l’occupazione nel commercio e turismo-ristorazione, anche in questo caso in controtendenza rispetto alla regione ed all’Italia nel suo insieme, mentre aumenta nelle altre attività di servizio. Conseguentemente, il tasso di disoccupazione cresce nel breve periodo, attestandosi al 6,3% (Italia 7,8%).

L’analisi delle previsioni dell’anno 2023 sulla domanda di lavoro condotta tramite il sistema Excelsior mostra, per industria e servizi, una riduzione degli ingressi previsti, mentre le imprese che assumono rimangono stabili attorno ai due terzi del totale. Il 38% delle nuove assunzioni si concentra su turismo, seguito dal comparto “altri settori” (17,3%), dal commercio (13,3%) e dai servizi non commerciali e non turistico-ristorativi (12,9%).

Il sistema produttivo

Il 2023, dal punto di vista quantitativo, non sembra essere stato un anno dinamico per il tessuto produttivo provinciale, così come per quello italiano. Infatti, lo scorso anno il tessuto produttivo savonese registra un saldo negativo di 342 unità, con una riduzione dello 0,8% delle imprese, in analogia con quanto verificatosi nel resto del Paese. Benché le iscrizioni siano cresciute dello 0,9%, infatti, la flessione delle cessazioni è stata piuttosto significativa (-9,3%) con un risultato negativo complessivo. Nello specifico, le registrate diminuiscono del -1,2%, a fronte del -0,8% di quelle attive.

Dall’analisi per forma giuridica, si verifica, come da diversi anni a questa parte, un processo di selezione competitiva, che premia le imprese più strutturate e capitalizzate. Infatti, il numero delle società di capitali aumenta del 4%, mentre società di persone e imprese individuali diminuiscono (rispettivamente, del 2,5% e dell’1,3%) anche se in modo meno marcato rispetto alla dinamica nazionale.

Nel 2023 si assiste ad una riduzione non modesta delle imprese agricole (-3,9%) che peraltro segue un andamento simile al resto del Paese. Si registra per Savona, inoltre, anche una riduzione delle imprese commerciali (-3,2%), penalizzate dalla dinamica dei consumi e dai diversi comportamenti di acquisto. Anche le attività manifatturiere perdono consistenza (-0,7%) seppure ad un ritmo dimezzato rispetto a quello nazionale. In lieve calo anche le attività ricettive e della ristorazione. Aumenta, invece, il numero di imprese edili, come effetto presumibile di un ciclo ancora favorevole indotto dal Superbonus del 110%, così come i servizi immobiliari, che fanno parte della stessa filiera.

I redditi e i risparmi delle famiglie

Nel medio termine, fra il 2019 e il 2022, la crescita del reddito disponibile delle famiglie, pari all’8,7%, è di mezzo punto superiore a quella italiana e nettamente più intensa di quella regionale (quasi due punti percentuali in più). L’elemento più dinamico, nel periodo 2019-2022, è rappresentato dai redditi da lavoro dipendente, che crescono di quasi il 16% e costituiscono poco meno della metà del totale dei redditi familiari. Favorevole anche la dinamica del risultato lordo di gestione, che include soprattutto i fitti ed i redditi da autoproduzione agricola per quasi un quinto sulla formazione complessiva del reddito delle famiglie savonesi (più del resto del Paese, dove l’incidenza è del 12,4%, come riflesso della vocazione turistica di Savona e del suo patrimonio abitativo). Savona si colloca al 13-mo posto fra le province italiane per livello di reddito pro capite, con un valore pari ad oltre il 115% di quello nazionale.

La produzione agricola

Secondo i dati Istat, nel 2023, Savona è prima in Italia per produzione di chinotto (100% della produzione nazionale) e seconda per produzione di cavoli di Bruxelles (19,1%). La produzione di uva da vino, che costituisce poco meno di un terzo del totale regionale, cresce del 3,7% nel 2023, riflettendo una annata favorevole, in cui anche le superfici dedicate aumentano (+0,5%). Tale risultato è di rilievo, in considerazione del fatto che la produzione vinicola diminuisce nel resto della regione e del Paese. Praticamente tutta la produzione vinicola provinciale si concentra su vini di alta qualità, con marchio Dop o Igp (98,7% del totale). Dall’ultimo Censimento Agricoltura del 2020 le aziende provinciali sono in calo del 44,4% rispetto al 2010, una flessione più severa di quella nazionale. Anche la SAU, in discesa dell’11,7%, cala in misura superiore a quella italiana. Peraltro, le aziende agricole provinciali si collocano su dimensioni economiche superiori a 15.000 euro in misura superiore a quelle nazionali (42,9%, a fronte del 33,4%), con una quota di micro imprese relativamente ridotta. In altri termini, ciò che si è manifestato nel decennio 2010 e 2020 nel comparto agricolo savonese appare, quindi, come un processo di selezione competitiva, in cui solo le imprese medie e grandi, più attrezzate ed a maggior produttività, hanno resistito ed hanno incrementato gli assets produttivi.

Il turismo

Nel 2023, Savona ha ospitato oltre 1,3 milioni di persone, con presenze superiori ai 5,2 milioni. La variazione 2022-23 delle presenze per Savona registra un incremento dello 0,6%, mentre quella degli arrivi raggiunge una crescita del 3,4%; per entrambi gli indicatori la variazione risulta meno marcata rispetto al dato regionale e nazionale.

Osservando il dettaglio per provenienza si nota che nel 2023 gli arrivi a Savona di turisti dall’Italia sono stati significativamente superiori rispetto alle provenienze estere: il 69,8%, contro il 30,2%; andamento che rispecchia abbastanza la struttura delle presenze (71,5% contro il 28,5%); si tratta di un fenomeno in linea con la struttura di arrivi e presenze nella regione, ma piuttosto differente rispetto all’andamento nazionale che, invece nel 2023, dopo il periodo pandemico (2020-2022), ha visto crescere e prevalere la componente estera di clientela rispetto ai residenti sul territorio italiano.

L’economia del mare

L’economia del mare della provincia di Savona supera i 700 milioni di euro nell’anno 2022, incidendo per il 9,1% sul totale dell’economia provinciale. I servizi di alloggio e ristorazione costituiscono il settore principale in termini di valore aggiunto con oltre 383 milioni di euro, incidendo per il 54,7% del totale dell’economia del mare; segue il settore della movimentazione di merci e passeggeri che incide per 19,7%. In terza posizione, il settore delle attività sportive e ricreative con un valore aggiunto dell’8,8%.

Il 2022 vede Savona posizionarsi al 10° posto tra le province per contributo del valore aggiunto delle filiere del mare sul totale. La provincia si posiziona 7° per incidenza di occupati (11,9%) e, relativamente al 2023 delle imprese, la provincia si posiziona al quarto posto, con un’incidenza pari al 12% sul totale.

Con riferimento ai flussi nei porti, il 2023 si chiude con un decremento dei traffici di merci (-2,5%) indotto da una flessione delle rinfuse solide e delle attività di bunkeraggio. Viceversa, il traffico containerizzato aumenta del 5%, insieme a quello delle rinfuse liquide.

Sul versante passeggeri, la riduzione dei passeggeri da traghetti (-31,3%) è più che compensata dal marcato aumento del crocierismo (+75,7%), con un incremento complessivo dei passeggeri movimentati del +22,4%. Tale risultato crocieristico pone il porto di Savona al 12-esimo posto nel Mediterraneo (al quinto in Italia) per volume di passeggeri in transito.

Il commercio estero

L’export provinciale cresce nel triennio 2020-2023 del 34,4%, al di sotto della corrispondente crescita regionale (43,6%) e nazionale (40,2%). Nel 2023, a fronte di variazioni marginali dell’Italia e della Liguria, le vendite all’estero di Savona flettono del 9,6%.

Al livello settoriale, nel 2023, rispetto ad un incremento del 22% dell’export agricolo (il terzo comparto in ordine di incidenza sull’export provinciale totale), quello industriale è in sofferenza, accusando perdite dell’8,4% nel settore chimico. Si registra, inoltre, un calo del 9,5% nel settore dei mezzi di trasporto e del 32,7% nei petroliferi raffinati. In calo tutti gli altri comparti ad esclusione del farmaceutico (+33,9%) e dell’estrattivo (+12,4%).

Il credito

Il mercato creditizio provinciale è caratterizzato, nel 2023, da un lieve calo dell’ammontare dei prestiti, alimentato da una flessione del comparto delle società con 20 addetti e più (-13,8%, ben oltre il calo regionale e nazionale per tale categoria di clientela), a fronte di una moderata flessione dei prestiti alle famiglie consumatrici (-1,9%, in analogia al trend regionale), il comparto più rilevante, che assorbe il 57,6% degli impieghi provinciali.

Detta dinamica potrebbe riflettere una riduzione degli investimenti delle imprese medio-grandi. Si assiste infatti a importanti cali dei prestiti in tutti i settori produttivi, con una perdita del 24,4% nel manifatturiero, ben oltre il -7,4% medio italiano, e del 16,6% nelle costruzioni, anche in questo caso al di là della riduzione su scala nazionale (-6,6%). I servizi perdono il 9,6%.

Il mercato immobiliare

Nel 2023, parallelamente al notevole incremento dei tassi di interesse, il volume delle compravendite immobiliari ha registrato una contrazione del -11,4%, più marcata di quanto osservato in Liguria e in Italia (entrambe -9,7%). L’unica macro-area provinciale che non segue il trend negativo è quella della Riviera di Levante (+2,0% rispetto al 2022). Da segnalare come la Riviera Ponente da sola assorbe circa un terzo di tutte le compravendite registrate a livello provinciale (31,6%: -15,1%). La macro-area Sabatia (Vado Ligure, Quiliano) registra il decremento maggiore in termini di compravendite (-22,2%). 

 

Redazione

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