Politica - 20 ottobre 2024, 07:50

Ospedale di Albenga, Cangiano: "No alla privatizzazione, valorizziamolo per tutelare la salute di tutti i cittadini"

Il candidato consigliere regionale Giorgio Cangiano, davanti al Santa Maria di Misericordia commenta: "Serve una sanità pubblica che dia risposte alla gente" e sottolinea il bisogno di ridurre le fughe fuori regione e alleviare il carico su Santa Corona

“L'ospedale di Albenga dovrebbe essere, per tutti coloro che amministrano la Regione, un punto di riferimento, una risorsa, perché è un ospedale nuovo, il più recente costruito in Liguria. Invece, purtroppo, non è così. Viene quasi visto come un problema e non dovrebbe essere gestito in questa maniera. In questo ospedale abbiamo bisogno di un punto di primo intervento aperto 24 ore al giorno. Abbiamo bisogno di reparti che funzionino per dare risposte ai cittadini del comprensorio”. Lo dice con forza Giorgio Cangiano, candidato consigliere per il centrosinistra a sostegno di Andrea Orlando in vista delle Elezioni Regionali, con la Liguria al voto il prossimo 27 e 28 ottobre.

“La privatizzazione di un ospedale come questo è una scelta sbagliata, anche se convenzionata – prosegue Cangiano, davanti al presidio ingauno che negli ultimi anni ha visto la mobilitazione di cittadini, associazioni e comitati in favore di una sua piena riapertura -. A un privato si può dare non un ospedale nuovo, ma una struttura che necessiti di interventi di ristrutturazione oppure una clinica costruita dal privato. Qui devono esserci reparti pubblici che offrano le risposte necessarie ai cittadini, risposte che servono ad affrontare le emergenze, ma anche a garantire la medicina interna e tutti quei reparti che possano veramente dare un supporto ai nostri anziani e a chi ha necessità”.

Cangiano, davanti all’ospedale Santa Maria di Misericordia riflette proprio sul percorso da intraprendere, per quanto riguarda la tutela della salute dei cittadini, da garantire indistintamente a tutti. “Fare scelte di altro tipo è sbagliato, perché tali scelte allontanano e creano problemi enormi a tutta la cittadinanza, che si vede costretta a spostarsi. È vero che c’è un ospedale come Santa Corona, che deve rimanere un punto di riferimento di secondo livello, ma anche per alleggerire il carico su Santa Corona serve un punto di primo intervento qui – spiega -. In questo modo si possono ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso, perché, se una persona non sa dove andare, si riversa a Santa Corona, creando code inaccettabili in un Paese civile”.

Si sofferma poi sulla necessità di creare servizi che evitino le fughe fuori regione. Fughe che risultano molto costose per la Regione Liguria e rappresentano una difficoltà per i cittadini, specialmente per le fasce più deboli. “Inoltre – continua -, è fondamentale fornire una risposta anche a livello territoriale: oltre alla medicina ospedaliera, deve esistere una rete territoriale funzionante, che possa offrire alternative valide rispetto al doversi recare in ospedale per ogni esigenza”.

La rotta è tracciata, dunque. Occorre solo iniziare a lavorarci. “Tutto questo, secondo me, è possibile se c’è una Regione che crede nella sanità pubblica, e Orlando crede nella sanità pubblica. Gli incontri che abbiamo fatto sono stati utili per portare a conoscenza di tutti questa situazione. Orlando ha come referente il professor Cremonesi, che era venuto a spiegare, dati alla mano, durante le manifestazioni per l'ospedale, che avevamo ragione in ciò che chiedevamo, contrariamente a quanto affermato dalla precedente amministrazione di Toti, che invece aveva torto”.

Nel suo intervento, il candidato consigliere Cangiano ha espresso poi una riflessione critica sul "recente cambio di opinione del centrodestra" riguardo alla riapertura dell’ospedale di Albenga, tema al centro delle sue battaglie politiche negli anni. "Ora, improvvisamente, tutti sembrano aver cambiato idea, e questo fa un po' sorridere, ma anche innervosire, perché ho portato avanti anni di battaglie per cercare di riaprire questo ospedale. E adesso, all'improvviso, si scopre che avevamo ragione noi, e anche chi prima ci dava torto ora riconosce la validità delle nostre affermazioni. Quindi, questo ospedale va valorizzato e riaperto come risorsa fondamentale per il territorio".

I.P.E.